Politica economica

Crt, Palenzona smaschera l’imboscata


Dopo il blitz organizzato dalla coppia Bima-Canavesio torna sul tavolo il caso del “patto occulto“

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Clima incandescente in Fondazione Crt. Il consiglio d’amministrazione in programma lo scorso venerdì, che avrebbe dovuto decidere sui vertici di alcune società collegate all’ente, ha visto uno scontro frontale tra il segretario generale Andrea Varese e quattro consiglieri che si sarebbero detti pronti a votarne la sfiducia. Un confronto acceso che ha portato alla sospensione del cda dopo appena mezz’ora.

Il casus belli è stata la gestione dell’affare Corrado Bonadeo, il consigliere d’indirizzo che domenica scorsa si era dimesso a seguito dell’emergere di un “patto occulto“ con alcuni consiglieri che è stato prontamente segnalato al ministero dell’Economia dallo stesso Varese. Un passo obbligato, ma che non è stato digerito da un nucleo di consiglieri guidati dalla vice presidente Caterina Bima e da Davide Canavesio che hanno tentato il blitz, coinvolgendo anche Anna Maria Di Mascio e Antonello Monti nel voto di sfiducia al segretario generale. La contestazione dei quattro consiglieri, sul piano formale, è che avrebbero voluto essere consultati prima, sentendosi di fatto scavalcati dal metodo seguito da Varese. Una questione di forma che, secondo fonti consultate da ilGiornale, avrebbe potuto essere gestita con ben altri toni e con la via del dialogo. Invece si è da subito andati allo scontro, per quella che in realtà pare essere un pretesto per tendere un’imboscata al presidente Fabrizio Palenzona. Anche se, secondo quanto raccolto, i consiglieri avrebbero precisato di non avere nulla contro il presidente, ma di aver perso la fiducia nel segretario generale. Di fatto, però, l’intenzione di mandare a casa un uomo scelto proprio dal numero uno della Fondazione Crt equivale a scontrarsi con lui. Tant’è che Palenzona - descritto dapprima come amareggiato e poi furioso per lo spettacolo andato in scena in consiglio d’amministrazione - sarebbe arrivato a considerare l’idea di sciogliere i vertici, prima di attivarsi per trovare un metodo per ricucire le cose.

I membri del cda, che torneranno a riunirsi lunedì nel primo pomeriggio, potrebbero però vedere tornare sul tavolo un’altra questione importante: il famoso “patto occulto“ che è costato le dimissioni al consigliere Bonadeo. La vicenda pareva chiusa dopo l’uscita di scena di quest’ultimo, avendo egli anche rinunciato alla cooptazione nel nuovo parlamentino dell’ente che si riunirà il 7 maggio. Ma le tensioni di venerdì in cda hanno riportato alla ribalta la questione, spingendo la presidenza a interrogarsi se forse quel “patto occulto“ non fosse più ampio di quanto creduto. Un argomento che avrà un suo peso e forse basterà a riportare la discussione su toni più sereni. In caso contrario, il confronto potrebbe precipitare in uno scontro a muso duro dagli esiti imprevedibili. Se, infatti, da ulteriori approfondimenti dovesse emergere il coinvolgimento di altre figure, la lista dei consiglieri dimissionari potrebbe allungarsi. Allo stesso modo, lo scioglimento dei vertici potrebbe essere un duro colpo per l’immagine dell’ente.

L’alternativa è una riappacificazione, che al momento pare essere la via più conveniente per tutti.

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