
Da Parigi arriva l'ennesimo attacco al nostro Paese. Dopo lo scontro Macron-Salvini sulla questione Ucraina, ora il primo ministro Francois Bayrou accusa l'Italia di portare avanti una politica di dumping fiscale. Accuse rispedite al mittente tramite una nota di Palazzo Chigi. La stessa premier Giorgia Meloni ha dichiarato che "l'economia italiana è attrattiva per via della stabilità della nostra nazione" invitando poi i cugini francesi a "unirsi agli sforzi italiani" in Europa per contrastare quei paesi dell'Unione che già da anni attuano politiche economiche di questo genere.
Ma di cosa stiamo parlando? Il dumpig fiscale è una pratica che gli Stati adottano per attirare capitali, grandi aziende e persone fisiche con redditi alti in modo tale che trasferiscano la loro residenza o sede legale diminuendo loro le imposte dovute. In altre parole, un governo può dire: se vieni da me, ti porti l'azienda e i soldi ti faccio pagare meno tasse. Una situazione che in Europa è già conosciuta. È saputo che Irlanda, Lussemburgo e Olanda hanno la nomea di paradisi fiscali e ora, dopo le accuse del premier d'oltralpe, anche l'Italia - che ha un'economia stabile e in crescita - potrebbe passare sotto la lente d'ingrandimento di Bruxelles.
L'accusa di Bayrou però potrebbe riferisti ad un sistema di tassazione speciale introdotto nel 2017 quando il presidente del Consiglio era Matteo Renzi e il principale azionista di maggioranza era il Partito Democratico. Fu proprio Renzi a inserire nella legge bilancio di quell'anno una flat tax - oggi tanto contestata dalle opposizioni - solo per quegli stranieri con le tasche più piene.