Finanza sostenibile

Greenwashing, con Ispra il governo in campo per la finanza sostenibile

Ispra è la prima istituzione di diritto nazionale ad aver lanciato una sua task force per il governo della finanza sostenibile contro il greenwashing

Sede del Ministero dell'Ambiente a Roma, in via Cristoforo Colombo 44
Sede del Ministero dell'Ambiente a Roma, in via Cristoforo Colombo 44

Anche l’Ispra, l'istituto Superiore per la protezione e ricerca ambientale, scende in campo per la trasparenza e la finanza sostenibile mettendo in operatività un gruppo di lavoro dedicato al greenwashing.

Ispra è un ente pubblico di ricerca supervisionato dal governo italiano tramite il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e dunque la sua mossa segnala un'attenzione del dicastero guidato da Gilberto Pichetto Fratin alle conseguenze ambientali delle nuove pratiche finanziarie. E l'Ispra, ente di ricerca dalla grande tradizione, vuole mettere in maniera coordinata gli investimenti sostenibili, la vigilanza di mercato e la coniugazione tra sfide ecologiche e partite economiche al servizio della frontiera della transizione.

Il greenwashing è da tempo una sfida portante che le autorità europee hanno da tempo preso in carico. Sono state predisposte negli anni regole chiare per invitare attori privati e pubblici ad agire concretamente per evitare di guastare la corsa della finanza e dell'economia verso la sostenibilità. In Italia l'avanzamento della lotta alla "riverniciatura verde" dei messaggi aziendali e finanziari è stata per ora delegato al tema giudiziario e giurisprudenziale, ma Ispra è la prima pubblica amministrazione di rango nazionale a indagare attivamente in materia.

In un paper realizzato con il Forum per la Finanza Sostenibile l'Ispra ricorda che gli investimenti di questo tipo mirano "a creare valore per l'investitore e per la società nel suo complesso attraverso una strategia orientata al medio-lungo periodo che, nella valutazione di imprese e istituzioni, integra l'analisi finanziaria con quella ambientale e sociale, riducendo notevolmente il greenwashing".

In sostanza Ispra con la task force istituita vorrà vagliare la correttezza nelle comunicazioni, garantire la supervisione delle attività degli operatori e effettuare una consulenza concreta per garantire che le migliori pratiche dell'Ecolabel Ue e le indicazioni della Tassonomia Green di Bruxelles che indica con precisione cosa è sostenibile e cosa no, siano incorporate. Maria Siclari, direttrice generale dell'Ispra, sarà a capo del gruppo di lavoro.

Tramite Ispra il governo italiano si è messo in campo perché il greenwashing sia gestito e prevenuto in modo efficiente, in modo tale da permettere che il percorso del sistema-Paese verso la decarbonizzazione dell'economia e un vero sviluppo sostenibile proceda senza rischi. Mettendo tanto le organizzazioni pubbliche quanto quelle private di fronte ai rischi economici, sociali e reputazionali che finte comunicazioni green negli investimenti e nelle emissioni di titoli possono imporre. Ispra e il Ministero dell'Ambiente scendono in campo per ottimizzare le policy italiane e diffondere conoscenza e chiarezza sulla nuova frontiera della sostenibilità.

In cui grazie al suo patrimonio culturale, economico e imprendiotriale l'Italia può e deve essere capofila europeo.

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