Addio alla pensione d'oro per gli italiani in Portogallo: tutti i calcoli

I pensionati italiani in Portogallo dovranno prendere le misure con il freno imposto da Lisbona che, a partire dal 2024, non concederà più sconti fiscali agli stranieri. Ecco cosa cambierà a breve e quali aliquote fiscali verranno applicate

Addio alla pensione d'oro per gli italiani in Portogallo: tutti i calcoli
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A partire dal 2024 i pensionati stranieri che vivono in Portogallo come residenti abituali non godranno più degli sconti fiscali concessi dal governo.

Una stretta voluta dal governo e che riguarda i pensionati di qualsiasi nazionalità, italiani inclusi.

Lo ha annunciato il primo ministro António Costa in un'intervista rilasciata a Cnn Portugal, spiegando che si tratta di una scelta obbligata in parte indotta da Bruxelles e in parte da ricondurre al contributo che gli stranieri hanno dato all’impennata dei costi degli alloggi, aumentati del 78% in dieci anni e diventati proibitivi per i portoghesi.

Pensionati italiani in Portogallo, cosa cambia

I vantaggi fiscali attuali prevedono imposte fisse al 20% per i professionisti qualificati e per i nomadi digitali e, parallelamente, al 10% per i pensionati.

Proprio i pensionati, fino al 2020, hanno goduto dell’esenzione fiscale totale, una misura a vantaggio tanto dei pensionati stranieri quanto di quelli portoghesi che ricevevano un trattamento pensionistico dall’estero.

I dati Inps aggiornati al 2021 parlando di 3.500 italiani che si sono trasferiti in Portogallo, una rapida ascesa considerando che alla fine del 2017 erano meno di mille. Ai cittadini italiani si sono affiancate però altre migliaia di persone provenienti da altri paesi e, la somma di tutto questo, ha comportato ricadute sul costo della vita.

A partire dal 2024 i vantaggi verranno sospesi e, di fatto, non ci sarà più una ragione fiscale per trasferirsi in Portogallo, a meno che non si percepisca una pensione inferiore ai 7.112 euro annui.

Chi ha redditi compresi tra i 7.113 e i 10.732 euro non trae alcun vantaggio da un ipotetico trasferimento in Portogallo a fini fiscali e chi ha un reddito fino a 20.332 euro, in Portogallo pagherebbe il 3,5% di imposte in più rispetto all’Italia (28,5% contro il 25%).

Imposte Italia-Portogallo

Il trasferimento in Portogallo ai fini fiscali diventa decisamente sconveniente per i redditi annui superiori ai 20.323 euro, anche se con geometrie variabili.

Qualche esempio

Un reddito lordo di 15.000 euro annui verrebbe tassato in ragione di 4.275 euro in Portogallo e in ragione di 3.750 euro in Italia.

Un reddito lordo di 30.000 euro annui vedrebbe invece una differenza meno netta: 11.100 euro di imposte in Portogallo contro i 10.500 euro in Italia.

Una differenza più marcata invece riguarda i redditi più alti, per esempio quelli da 50.000 euro l’anno. Le imposte in Portogallo ammonterebbero a 22.500 euro, mentre in Italia a 17.500 euro, un delta di 5.000 euro.

I motivi della decisione

Bruxelles riconosce le preoccupazioni degli Stati membri Ue che vedono assottigliarsi il gettito fiscale e, in Portogallo, la sinistra invoca la necessità di trattamenti fiscali che non discriminano i portoghesi.

Non da ultimo, i portoghesi si dicono indispettiti dall’aumento dei costi del mercato immobiliare, lievitati a dismisura e, parallelamente, faticano a comprendere come mai dei cittadini che godono di vantaggi fiscali abbiano il medesimo accesso al welfare degli indigeni, pure impattando notevolmente sui costi sociali che questo accesso comporta.

Va specificato che la misura, i cui dettagli dovranno essere ancora

messi a punto, non sarà retroattiva. Chi ha raggiunto il Portogallo aderendo al regime della tassazione agevolata continuerà a godere dei benefici ma, a partire dal 2024, la musica cambierà completamente.

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