Tassi invariati, si guarda all’euro digitale

Panetta: "La tassa sulle banche è limitata, nessun rischio di instabilità finanziaria"

Tassi invariati, si guarda all’euro digitale
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Dal consiglio direttivo della Bce, eccezionalmente riunito ieri a Firenze, arriva il nulla osta alla politica economica del governo italiano. Una promozione non dovuta che però male non fa. E che viene da Fabio Panetta, governatore di Bankitalia, membro del board e ieri nel ruolo di padrone di casa, accanto alla presidente Christine Lagarde. Il contributo per le banche previsto in manovra, anche con aumento della tassazione, non provoca «rischi di instabilità finanziaria» ha detto Panetta rispondendo a una domanda durante la conferenza stampa finale. Sottolineando poi come le banche italiane siano ben capitalizzate e redditizie, e riservandosi comunque una valutazione quando il testo sarà definitivo. Nessun problema nemmeno con il dato del Pil uscito proprio ieri e invariato nel terzo trimestre, fermo a +0,4% nei nove mesi: «Era largamente atteso» e «non cambia le nostre stime», ha detto il governatore, lodando le capacità di «resilienza» dell'economia italiana di fronte a ogni tipo di choc, compresi i dazi.

Il consiglio direttivo della Bce si è riunito in Italia per la quarta volta dalla nascita dell'euro. Dopo Roma 2003, Venezia 2009 e Napoli 2014, è toccato a Firenze. E la parte pubblica si è svolta - nel Palazzo della Borsa - secondo le consuete modalità, con Lagarde ad annunciare le decisioni del board, affiancata sul palco da Panetta e dal vicepresidente Luis de Guindos, per poi rispondere alle domande dei giornalisti.

Il governing council - come previsto - ha lasciato fermi i tassi d'interesse, al 2% quello sui depositi, al 2,15% il tasso sui rifinanziamenti principali e al 2,4% sui prestiti marginali. Decisione che riflette il trend dell'inflazione, che rimane vicina al target di medio termine del 2%, ha detto Lagarde, mentre l'economia ha continuato a crescere a ritmo moderato dello 0,2% nel terzo trimestre, un dato comunque superiore alle attese, a dispetto delle tensioni geopolitiche e del «difficile contesto mondiale». Bce «intende mantenere un approccio riunione per riunione - ha ribadito Lagarde - e non intende essere legata ad alcun percorso» dei tassi d'interesse, che saranno «decisi di volta in volta sulla base dei dati» sulle aspettative di inflazione e dei rischi ad esse connessi».

C'è però un nuovo clima positivo sulla scena internazionale. L'accordo sui dazi fra Usa e Ue, la tregua in Medioriente e l'accordo commerciale tra Usa e Cina «hanno consentito di mitigare alcuni rischi» per l'economia. Una sorta di riconoscimento al lavoro del presidente Usa Donald Trump, dunque. Senza però abbassare la guardia: la persistente incertezza e la volatilità rischiano di «danneggiare le catene di approvvigionamento ed avere impatti negativi su consumi e investimenti», ha detto Lagarde. Riguardo alla coesione del board, la presidente ha chiarito che sui tassi e sulla valutazione dei rischi si è deciso «in assoluta unanimità». Così come il board ha anche deliberato di proseguire sulla strada dell'euro digitale, che entra ora in una nuova fase.

Ma la decisione finale sull'emissione dei primi euro virtuali «sarà presa solo dopo l'adozione della legislazione» dalle istituzioni Ue. Bce aspetta dunque di conoscere gli eventuali paletti della politica prima di procedere con il piano che prevede le prime transazioni sperimentali nel 2027 e l'entrata in funzione dal 2029.

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