
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump rinvia i dazi al primo agosto.
Più tempo dunque per la trattativa con l’Ue. Washington ha deciso intanto dazi dal 25% al 40% per 7 stati ritenuti non collaborativi tra cui Giappone, Corea del Sud e Sudafrica. Tokyo parla di «mossa estremamente deplorevole»Lutnick: "Presto invieremo altre 15-20 lettere"
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, invierà presto altre 15-20 lettere per informare i suoi omologhi dei dazi che verranno applicati alle importazioni dai loro Paesi a partire dal primo agosto. Lo ha annunciato il segretario al Commercio americano, Howard Lutnick, in un'intervista rilasciata alla Cnbc dopo una riunione del gabinetto alla Casa Bianca. "Dovreste aspettarvi altre 15-20 lettere nei prossimi due giorni, che definiranno le linee tariffarie per i Paesi chiave", ha spiegato Lutnick, precisando che in ogni caso Trump potrebbe anche annunciare accordi commerciali con altre nazioni. "Ma in sostanza, se non aprono davvero il loro mercato... il Presidente sta dicendo 'Guardate, abbiamo questi enormi deficit commerciali, è ora che paghiate i dazì ", ha aggiunto il segretario al Commercio.
Trump: "Gli accordi sui dazi sono più un mio accordo con loro"
Il presidente statunitense Donald Trump a ruota libera sui dazi, durante una riunione di gabinetto. Ai giornalisti, ha detto che sono in arrivo altri accordi commerciali, soprattutto sotto forma di lettere che stabiliscono unilateralmente le tariffe da parte degli Stati Uniti. "Gli accordi sono per lo più un mio accordo con loro", ha detto Trump. "Stiamo scegliendo una cifra bassa ed equa". Il presidente ha aggiunto che gli Stati Uniti applicheranno una nuova tariffa del 50% sulle importazioni di rame. "Oggi ci occupiamo del rame. Credo che li metteremo al 50%". Trump ha inviato 14 lettere, ieri, fissando aliquote tariffarie sulle importazioni tra il 25% e il 40%, a partire dal primo agosto. Durante la riunione di gabinetto, ha dichiarato di considerare le lettere "come accordi". Gli Stati Uniti invieranno una lettera all'Unione europea questa settimana, "probabilmente tra due giorni". Poi, se l'è presa con i membri del blocco dei Brics - Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica e altri Paesi - che pagheranno un "dazio aggiuntivo del 10%". "Quello che stanno cercando di fare è distruggere il dollaro, in modo che un altro Paese possa prendere il controllo e diventare la valuta standard", ha detto Trump, aggiungendo che permetterlo sarebbe "come perdere una guerra".
In precedenza, aveva affermato che non ci saranno ulteriori proroghe per negoziare nuovi accordi, dopo la nuova scadenza del primo agosto. "Non c'è stata alcuna modifica a questa data e non ci saranno cambiamenti. In altre parole, tutti i soldi saranno dovuti a partire dal primo agosto 2025. Non saranno concesse proroghe", ha scritto in un post su Truth Social. Gli attuali dazi hanno fruttato 100 miliardi di dollari finora, quest'anno, ha dichiarato il segretario al Tesoro, Scott Bessent, durante la riunione di gabinetto. Ha aggiunto che le entrate tariffarie potrebbero salire a 300 miliardi di dollari entro la fine del 2025. Trump ha poi annunciato genericamente nuovi dazi sul settore farmaceutico (fino al 200%) e dei semiconduttori.
Trump: "Brics vogliono danneggiare il dollaro, tariffe aggiuntive al 10%"
"Molto presto" ai Paesi che fanno parte del gruppo Brics saranno imposti dazi aggiuntivi del 10%. Lo ha annunciato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, rispondendo ai giornalisti durante una riunione del gabinetto. "I Brics sono stati creati per danneggiarci. I Brics sono stati creati per far regredire il nostro dollaro e toglierlo dal suo ruolo di standard. Va bene se vogliono giocare a quel gioco, ma posso giocarci anch'io", ha detto Trump.
Il presidente Usa: "Dazi sul rame al 50%, presto annuncio sul settore farmaceutico"
"Oggi annunciamo dazi al 50% sul rame. Presto farò un annuncio sul settore farmaceutico. Gli darò un anno, un anno e mezzo". Lo ha detto il presidente statunitense, Donald Trump, minacciando dazi sul farmaceutico "del 200%"
Trump: "Cina corretta, vado molto d'accordo con Xi"
"La Cina è stata molto corretta nel nostro accordo commerciale. Credo che andiamo molto d'accordo con la Cina e con il presidente Xi, con cui parlo spesso". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Trump: "L'Ue ci sta trattando molto bene"
"La Ue ora ci sta trattando molto bene": lo ha detto Donald Trump in una riunione di governo, riferendo dei contatti avuti con la presidente della commissione europea e annunciando che "probabilmente siamo a due giorni dall'invio della lettera alla Ue" che preciserà l'entità dei dazi sull'export europeo.
Trump: "I dazi per qualcuno saranno al 60-70%"
"Mandiamo una lettera. Loro la leggono. E c'è giusto un piccolo numero lì dentro. Paghi il 25%, il 35%. Alcuni il 60%, 70%, sono quelli con cui abbiamo un deficit commerciale gigantesco perchè ci hanno trattato molto male, ma potrei anche andare oltre con le tariffe". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Dazi, in mozione Italia Viva chiede al governo la nomina di Draghi come inviato Ue per trattare con Trump
Nella mozione presentata da Italia viva alla Camera sulla questione dei dazi statunitensi, Boschi, Gadda, Bonifazi, Del Barba, Faraone, Giachetti chiedono al governo l'impegno affinché si riconosca "la centralità di una risposta condivisa a livello europeo che porti all'elaborazione di una strategia comune europea in risposta abbandonando qualsivoglia iniziativa che rischi di rendere ancora più incerte e difficili le prospettive per le imprese nazionali, anche in rapporto ai partner europei". Italia viva chiede anche che non si ostacolino "le iniziative europee elaborate nell'ambito delle istituzioni dell'Unione europea", che si nomini, in sede europea, "Mario Draghi come inviato per l'Unione europea in vista del possibile negoziato con gli Usa in materia di politiche commerciali, al fine di consentire alla stessa Unione europea di interloquire con il presidente Trump tramite una 'vocè unitaria, credibile e autorevole". Sul tema, dal partito di Matteo Renzi si chiede di "adottare ogni iniziativa utile volta a compensare economicamente e a salvaguardare le imprese e i settori interessati, nonché il tessuto economico-produttivo del Paese nel suo complesso e il potere di acquisto delle famiglie rispetto all'imposizione di dazi sulle merci italiane" e "predisporre un piano di interventi di sostegno economico e supporto all'internazionalizzazione per i settori maggiormente colpiti dai dazi statunitensi", "adottare iniziative di competenza volte ad elaborare, con il pieno coinvolgimento delle Camere e in particolare delle opposizioni, un piano industriale volto a rilanciare la competitività del sistema produttivo nazionale", "favorire l'internazionalizzazione dei settori colpiti dai dazi statunitensi per rafforzare l'export verso gli altri Paesi del continente americano, dell'India e dei Paesi arabi, promuovendo, altresì, la ratifica degli accordi economici e commerciali tra l'Unione europea e il Canada (Ceta) e con l'America latina (Mercosur)", "adottare le iniziative anche di carattere normativo necessarie a diminuire gli oneri burocratici a carico delle imprese, nonché a semplificare e accelerare le procedure di realizzazione degli investimenti pubblici e privati al fine di rimuovere ostacoli di natura procedimentale alla crescita del Paese" e "richiedere misure urgenti, in sede europea, che vadano a tutelare un asset decisivo per il nostro Paese come quello dell'automotive, colpito dai dazi introdotti dall'amministrazione Trump, anche attraverso la creazione di un campione europeo volto a garantire maggiore competitività al comparto e l'occupazione.
Fitto: "Interesse reciproco Usa-Ue che la partita sui dazi finisca bene"
"Penso che sia interesse reciproco che" la partita sui dazi "finisca bene. Non è solamente interesse europeo, ma è anche un interesse degli Stati Uniti. Non sarà a impatto zero, perché se andiamo su un terreno non positivo è chiaro che ognuno dovrà attrezzarsi per dare una risposta e non è utile a nessuno dei due interlocutori". Così il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto, in un'intervista video diffusa all'assemblea estiva di Confagricoltura in corso a Milano. Sui dazi "è chiaro che l'auspicio è che ci potrà essere un'intesa. Mi sembra che l'avanzamento in questi ultimi giorni del dialogo sia positivo. C'è un'ipotesi di proroga laddove non si dovesse raggiungere un'intesa, lo verificheremo nelle prossime ore, ma mi auguro che ci possa essere un accordo", ha continuato Fitto secondo cui "chiaramente l'Europa partecipa a questo tavolo con un approccio assolutamente aperto e costruttivo per trovare un'intesa, ma anche nella consapevolezza che laddove non dovesse esserci un'intesa la priorità sarà quella di tutelare gli interessi dei comparti che dovessero essere eventualmente colpiti nel contesto europeo e anche replicare". "Ma io mi auguro che questo scenario non ci sia e che si possa giungere finalmente a un'intesa, che è la scelta fondamentale e decisiva per noi e per il futuro dell'Europa e degli Stati Uniti", ha concluso Fitto.
Ue: piano rilancio industria chimica non incompatibile con accordo Usa
"Se temiamo dazi Usa sulla chimica e come questi hanno influenzato il piano d'azione per il settore presentato oggi? C'è una discussione in corso dove tutto questo può essere influenzato, ma non per questo il nostro pacchetto è incompatibile con un accordo e con le discussioni in corso sui dazi americani. Quindi dobbiamo farlo per noi stessi, e qualunque cosa accada, questi piani saranno utili all'industria europea". Lo dice il vicepresidente esecutivo della Commissione europea per la Strategia industriale, Stephane Sejourné, alla conferenza stampa di presentazione del piano d'azione per il rilancio dell'industria chimica, sottolineando che queste industrie sono industrie "chiave" e "necessitano modernizzazione". Sejourné ribadisce poi che "non c'è incompatibilità tra il piano che stiamo presentando e le discussioni attualmente in corso a Washington".
Trump anticipa invio di altre lettere nelle prossime ore, non ci saranno altre proroghe
Donald Trump anticipa l'invio già oggi di altre lettere, dopo quelle inviate ieri a diversi Paesi, fra cui Giappone e Corea del Sud, con l'annuncio delle tariffe sui prodotti esportati negli Stati Uniti. L'invio proseguirà anche domani e "per il prossimo breve periodo di tempo", ha aggiunto il Presidente americano in un post su Truth in cui ribadisce, a lettere maiuscole, che si dovrà iniziare a pagare i dazi dal primo agosto prossimo. "Non ci sono stati cambiamenti in questa date e non ce ne saranno. In altri termini, tutto il denaro sarà dovuto e pagabile a partire dal primo agosto. Non saranno concesse proroghe", ha aggiunto.
Ministro spagnolo Cuerpo: "Sono ottimista su un accordo Ue-Usa"
Nelle ultime settimane "ci sono stati dei progressi" nei negoziati tra Unione Europea e Stati Uniti sulla questione dazi e per raggiungere un eventuale accordo commerciale, per cui ci si può dire "ottimisti": è quanto sostenuto dal ministro dell'Economia spagnolo, Carlos Cuerpo, in un'intervista rilasciata a Cnbc. "Stiamo arrivando al punto, anche se non sono negoziati facili", ha sostenuto Cuerpo, aggiungendo che sarà importante "un accordo vantaggioso per entrambe le parti" e che, comunque, sono necessari "ulteriori passaggi, per mettere a punto gli aspetti rilevanti anche riguardo a settori specifici come quello delle auto e quello dell'acciaio".
Dombrovskis: "Su dazi prima ci accordiamo e meglio è"
"Tutto ciò che vogliamo raggiungere è una soluzione negoziata con gli Usa ed evitare un'ulteriore escalation delle tensioni sulla sicurezza": lo ha detto il commissario Ue all'Economia Valdis Dombrovskis nella conferenza stampa dopo l'Ecofin. "Abbiamo lavorato - ha spiegato - tenendo a mente la scadenza del 9 luglio, e poiché si è posticipata la scadenza questo ci dà un pò più di tempo". "La scorsa settimana - ha aggiunto - ci sono stati" negoziati "per un accordo di principio e sono stati compiuti progressi in questa direzione. Stiamo entrambi continuando a lavorare" sul piano politico e tecnico. E "più velocemente possiamo raggiungere un accordo e meglio è perché ciò eliminerebbe l'incertezza che circonda la questione.
Metsola, il Pe ha piena fiducia nel lavoro di Sefcovic sui dazi
«I cittadini hanno bisogno di certezze: abbiamo piena fiducia nel lavoro del Commissario Sefcovic e siamo consapevoli che senza accordo sui dazi avremo un grave problema di prevedibilità. Anche noi vogliamo collaborare per mostrare agli Usa che siamo il loro migliore partner». Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in una conferenza congiunta con la premier danese Mette Frederiksen, al termine della presentazione del semestre di presidenza al Parlamento europeo di Strasburgo.
Berlino, Ue pronta a contromisure senza intesa equa su dazi
Il ministro delle Finanze tedesco Lars Klingbeil ha affermato che l’Unione europea è “pronta ad adottare contromisure” contro gli Usa se non riusciranno a raggiungere un accordo equo con Trump. Lo scrive il Guardian. “Vogliamo un accordo con gli americani, ma lo dirò chiaramente: l’accordo deve essere equo - ha precisato Klingbeil al Bundestag -. E se non riusciamo a raggiungere un accordo equo con gli Usa, l’Ue deve adottare contromisure per proteggere la nostra economia. I dazi statunitensi minacciano posti di lavoro su entrambe le sponde dell’Atlantico. Questa guerra commerciale ci danneggia tutti e deve concludersi presto”.
Blackrock: "Avranno impatto crescita globale, ma non ci sarà recessione"
"Lo shock prodotto dai dazi americani “si manifesterà sull’inflazione e sulla crescita globale, ma non ci sarà una recessione, perché gli altri Paesi stanno adottando politiche fiscali più espansive”, soprattutto la Germania e la Cina". A spiegarlo è Bruno Rovelli, Chief Investment strategist di Blackrock Italia, durante la presentazione dell’outlook di metà anno del gruppo. “L’approccio tariffario degli Stati Uniti ci riporta agli Anni Trenta”, prosegue Rovelli, aggiungendo come le stime al 30 giugno per un dazio medio al 15% di Blackrock siano state ritoccate leggermente al rialzo alla luce degli ultimi sviluppi sulle trattative. “Dubitiamo però che torneremo ai livelli del 2 aprile, dove la media era del 25%. Perché una tariffa del genere avrebbe effetti sub-ottimali sulle catene produttive per tutti”.