Anche gli Stati Uniti tra i fattori di rischio per la sicurezza nazionale: questa l’indicazione dell’intelligence danese. Come riportato dal New York Times, un recente rapporto degli 007 ha acceso i riflettori sul ruolo delle principali potenze globali: ebbene, il report – pur ribadendo la vicinanza tra i due Paesi – ha evidenziato che l’evoluzione della politica statunitense “introduce nuove aree di incertezza per la sicurezza” della Danimarca.
Entrando nel dettaglio, secondo il rapporto Washington ha adottato un atteggiamento più aggressivo nella gestione delle relazioni economiche e di sicurezza. L’agenzia rileva che “gli Stati Uniti stanno sfruttando il loro potere economico, comprese le minacce di dazi elevati, per affermare la loro volontà, e la possibilità di ricorrere alla forza militare, anche contro gli alleati, non è più esclusa”. Questa dinamica, sottolinea la valutazione, si inserisce in un contesto nel quale altre potenze mirano a modificare gli equilibri globali.
Il documento rimarca infatti che “la Cina e la Russia, insieme ad altri Stati che condividono la stessa visione, stanno cercando di ridurre l'influenza globale dell'Occidente, e in particolare degli Stati Uniti”. L’analisi evidenzia come, per alcuni Stati, sia diventato plausibile sviluppare nuovi partenariati: “Per molti paesi al di fuori dell'Occidente, è diventata un'opzione praticabile stringere accordi strategici con la Cina piuttosto che con gli Stati Uniti”.
Il rapporto richiama inoltre l’attenzione sulle possibili evoluzioni nel comportamento di Washington. Secondo gli esperti “è cresciuta l'incertezza su come gli Stati Uniti daranno priorità alle proprie risorse in futuro”, un fattore che “offre alle potenze regionali un maggiore margine di manovra, consentendo loro di scegliere tra gli Stati Uniti e la Cina o di trovare un equilibrio tra i due”. Una parte significativa della valutazione pone l’accento sull’Artico, area dove le rivalità geopolitiche si stanno intensificando.
La Danimarca, Stato membro di Nato e Unione Europea, osserva con particolare attenzione gli sviluppi che coinvolgono la Groenlandia, territorio autonomo con importanti risorse naturali. Il rapporto ricorda che il presidente statunitense Donald Trump aveva espresso l’intenzione di vedere la Groenlandia diventare parte degli Stati Uniti, posizione che ha generato reazioni