Politica estera

"L'hanno avvelenato: è in condizioni critiche". Altro mistero su Lukashenko

L'indiscrezione è arrivata da un dissidente, Valery Tsepkalo. Da settimane circolano notizie contrastanti sullo stato di salute del presidente bielorusso

"È in condizioni critiche": nuovo allarme sulla salute di Lukashenko

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"È in condizioni critiche": nuovo allarme sulla salute di Lukashenko

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Alexander Lukashenko sarebbe in condizione critiche. La bomba arriva da un tweet del dissidente bielorusso Valery Tsepkalo. Stando alle informazioni raccolte da Tsepkalo il presidente bielorusso "sarebbe stato trasportato d'urgenza al Moscow's Central Clinical Hospital dopo il suo incontro a porte chiuse con Putin. Attualmente è ancora sotto assistenza medica. I principali specialisti sono stati mobilitati per affrontare le sue condizioni critiche". Fonti del governo bielorusso sentite da Repubblica avrebbero però smentito, sia l'aggravarsi della salute di Lukashenko, ma soprattutto che il presidente avrebbe già lasciato Mosca e si troverebbe a Minsk

Nel lungo messaggio Tsepkalo spiega che il presidente sarebbe stato sottoposto a una procedura di "purificazione del sangue", e che le sue condizioni al momento impedirebbero altri spostamenti, e quindi un rientro in Bielorussia. Al momento mancano altri riscontri e dettagli. Da settimane la salute del leader è al centro di un intrigo internazionale.

Come nota il Corriere della Sera, l'ultima apparizione in pubblico di Lukashenko è del 25 maggio scorso quando ha preso parte al Supreme Eurasian Economic Council, un organo dell'Unione economica eurasiatica riunito a Mosca. Solo tre giorni prima, per zittire le tante voci, era stato lo stesso Lukashenko a parlare: "Ho avuto un adenovirus, non morirò, state tranquilli".

Prima di allora il 68 alleato di ferro di Vladimir Putin, era riapparso in pubblico in due occasioni. La prima iIl 9 maggio, in occasione della giornata della vittoria era comparso brevemente alla parata nella capitale russa, ma più di qualcuno aveva sottolineato come sembrasse stanco. La seconda il 15 maggio successivo, con Lukashenko che ha sfoggiato in pubblico una una vistosa fascia al braccio.

In mezzo altre speculazioni, tutte da dimostrare, sulla possibilità che dietro alla sua "malattia" ci fosse la mano del Cremlino, tanto da far dire a Tsepkalo che "gli sforzi orchestrati per salvare il dittatore bielorusso mirano a dissipare le speculazioni sul presunto coinvolgimento del Cremlino nel suo avvelenamento".

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