
Dopo il libro "Original Sin" che mette in discussione le capacità mentali di Joe Biden nell'ultimo periodo del suo mandato, spuntano nuovi elementi sull'ex presidente americano. Axios ha diffuso sul proprio sito l'audio che la Casa Bianca decise di non diffondere e che mostra il democratico in seria difficoltà mentre prova a ricordare alcune date o alcuni dettagli del suo lavoro. Entrando nel dettaglio, si tratta dei colloquio che Biden ebbe l'8 e il 9 ottobre 2023 con il procuratore speciale Robert Hur.
Il quadro è imbarazzante: l'audio certifica che l'ex presidente faticava a ricordare, tra lunghe pause, quando è morto suo figlio Beau, quando ha lasciato l'incarico di vicepresidente, in che anno è stato eletto Donald Trump o perché possedeva documenti classificati che non avrebbe dovuto avere. Inoltre. il documento sembra convalidare l'affermazione del procuratore speciale secondo cui i giurati in un processo avrebbero probabilmente considerato Biden, all'epoca 81enne, come "un uomo anziano, comprensivo e ben intenzionato, ma con una memoria scarsa". Anche per questo Hur decise di non perseguire Biden per possesso improprio di documenti classificati, sollevando un polverone politico.
Lo scorso anno la Casa Bianca rifiutò di pubblicare le registrazione del colloquio, parlando di "materiale protetto delle forze dell'ordine" e accusando i repubblicani di volerle "tagliare, distorcere e usare per scopi politici di parte". Ma il documento di Axios rivela i fattori assenti nelle trascrizioni diffuse dopo la pubblicazione del rapporto di Hur, ossia a voce asciutta e sussurrata di Biden e i lunghi silenzi in cui fatica a trovare le parole o a ricordare le date.
Lo scoop di Axios non è passato inosservato a Trump. In un post su Truth Social, il tycoon sostiene che "chi aveva il controllo dell'autopen" - lo strumento automatico per firmare documenti ufficiali a nome del presidente - rappresenta "l'inizio di uno scandalo sempre più grande", e accusa Biden di averlo utilizzato in modo "illegale". Secondo Trump si tratterebbe di un tassello chiave del "vero crimine": la presunta manipolazione delle elezioni del 2020. "L'elezione presidenziale del 2020 è stata truccata e rubata!" il j'accuse di The Donald.
E ancora, denunciando "il più grande crimine politico della storia americana": "Milioni e milioni di persone lo sapevano ma la sinistra radicale ha orchestrato una campagna di insabbiamento e finta innocenza come mai vista prima".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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