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Francia, arriva il manuale di sopravvivenza che prepara i cittadini alle prime 72 ore di caos

Una guida di 27 pagine pensata per aiutare la popolazione a orientarsi nelle prime e più critiche ore di un’emergenza, qualunque ne sia l’origine

Francia, arriva il manuale di sopravvivenza che prepara i cittadini alle prime 72 ore di caos
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In un contesto globale sempre più segnato da tensioni geopolitiche, minacce informatiche e rischi naturali in aumento, la Francia compie un passo rilevante verso la costruzione di una nuova cultura della resilienza civile. Da oggi è infatti disponibile sulle principali piattaforme istituzionali il manualeTous responsables: Face aux risques, agissons, una guida di 27 pagine pensata per aiutare la popolazione a orientarsi nelle prime e più critiche 72 ore di un’emergenza, qualunque ne sia l’origine.

Il documento, redatto dal Segretariato generale della difesa e della sicurezza nazionale sotto l’egida del governo, è il frutto di un lavoro iniziato negli anni della pandemia e rilanciato alla luce delle recenti crisi internazionali. L’iniziativa si ispira a esperienze già consolidate nei Paesi scandinavi, come Svezia e Finlandia, ma amplia notevolmente il raggio delle situazioni considerate: non solo conflitti armati o minacce terroristiche, ma anche eventi climatici estremi, incendi, alluvioni, frane, incidenti industriali o nucleari, crisi energetiche, epidemie e attacchi informatici.

La guida invita ogni cittadino a preparare in anticipo un kit d’emergenza in grado di garantire autonomia per tre giorni. Si raccomanda di avere acqua e cibo a lunga conservazione, medicinali essenziali, strumenti per informarsi e per illuminare gli ambienti, vestiti caldi, denaro contante, copie dei documenti personali e persino qualche oggetto utile a mantenere un minimo di normalità psicologica, come libri o giochi. Il governo sottolinea che non si tratta di un invito al catastrofismo, ma di un atto di responsabilità volto ad assicurare prontezza e autonomia nell’attesa dei soccorsi.

Il manuale dedica sezioni specifiche a inondazioni, incendi boschivi, interruzioni energetiche, crisi sanitarie (come epidemie), incidenti industriali o nucleari, attacchi cyber e terrorismo. Per ciascuno, vengono indicati i comportamenti base da adottare (rifugiarsi, tenersi informati, evitare spostamenti rischiosi). Un’ampia sezione del manuale è dedicata anche ai rischi legati alla disinformazione, in particolare quella amplificata dai contenuti manipolati grazie all’intelligenza artificiale. Parigi richiama alla necessità di un’“igiene digitale” rigorosa, invitando la cittadinanza a non diffondere informazioni non verificate e a fare riferimento esclusivamente ai canali ufficiali in caso di crisi.

Il contesto nel quale la guida viene pubblicata è particolarmente delicato. Nei più recenti documenti strategici del governo francese si richiama infatti la possibilità, anche se non imminente, che il Paese possa essere coinvolto in scenari di crisi ibrida sul proprio territorio. Allo stesso tempo, la Francia ribadisce che la propria deterrenza nucleare rimane un pilastro della sicurezza nazionale, pur riconoscendo che le minacce oggi si manifestano in forme molto diverse rispetto al passato.

Il tema non riguarda soltanto la Francia: negli ultimi mesi diverse istituzioni europee hanno incoraggiato gli Stati membri e le famiglie a dotarsi di un kit di sopravvivenza di base, mentre cresce l’interesse per politiche condivise di resilienza civile. Il caso francese potrebbe quindi rappresentare un modello anche per altri Paesi, Italia compresa, in un’epoca in cui crisi multiple – climatiche, sanitarie, tecnologiche o geopolitiche – possono manifestarsi in modo imprevisto e simultaneo.

La pubblicazione di “Tous responsables” sancisce infine un cambiamento culturale significativo: la sicurezza non è più percepita come responsabilità esclusiva dello Stato, ma come un patto condiviso tra istituzioni e cittadini. Una terza parte del documento, infatti, incoraggia i cittadini a considerare il proprio ruolo nella comunità — volontariato, riserve civili o militari, gruppi di protezione civile — come parte di una strategia nazionale di resilienza.

Prepararsi non significa vivere nella paura, ribadisce il governo, ma dotarsi degli strumenti minimi per continuare a vivere in modo ordinato e sicuro anche quando il mondo intorno sembra improvvisamente perdere stabilità.

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