Politica estera

Gaza, Ucraina e Houthi, a Davos si lavora per spegnere i focolai del mondo

"Putin con i suoi alleati ha rubato 13 anni di pace al mondo intero", dice il presidente ucraino al World Economic Forum di Davos (Svizzera). "È ora di sconfiggere il predatore". Poi avverte tutti: "Non si accontenterà di un conflitto congelato". Ursula von der Leyen assicura Kiev per la fornitura di 50 miliardi di aiuti

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"Il nostro mondo è in un’era di conflitto e confronto, di frammentazione e paura. Per la prima volta da generazioni, il mondo non si trova a un unico punto di svolta. Si trova in molteplici punti di flesso, con rischi che si sovrappongono e si sommano a vicenda. E non c’è dubbio che ci troviamo di fronte al rischio maggiore per l’ordine globale nel dopoguerra. Ma a mio avviso non c’è dubbio che possiamo andare avanti con ottimismo e determinazione". Lo ha detto la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, intervenendo alla 54^ edizione del World Economic Forum a Davos". Poi ha rassicurato Zelensky: "Mi batterò per un accordo a 27, ma se l'unanimità non fosse possibile, siamo pronti a raggiungere un accordo a 26 per la fornitura di 50 miliardi di aiuti finanziari all'Ucraina".

"Ho incontrato Ursula von der Leyen per discutere tutte le priorità chiave dell’agenda Ucraina-Ue", scrive su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. "Mentre l’Ucraina si avvicina all’inizio pratico dei negoziati di adesione all’Ue, abbiamo deciso di fare un altro passo avanti e avviare lo screening della legislatura ucraina. Ci siamo concentrati sulla necessità di sbloccare la decisione di fornire all’Ucraina 50 miliardi di euro di assistenza Ue a lungo termine in occasione del vertice del primo febbraio. L’Ucraina spera in un consenso sul tema". Il leader ucraino ha aggiunto che "un uomo (Putin, ndr) ha rubato almeno 13 anni di pace, sostituendoli con dolore, dolore, dolore e crisi che colpiscono il mondo intero". Zelensky fa riferimento ai quasi 2 anni di conflitto in Ucraina e ai 10 anni dall'annessione della Crimea alla Russia. "Putin impersona la guerra, è la sola ragione per cui il conflitto resiste a ogni tentativo di negoziati di pace", ha aggiunto Zelensky, "Putin non cambierà, solo gli esseri umani possono cambiare".

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha promesso a Zelensky che gli Stati Uniti "manterranno" il sostegno a Kiev nella guerra contro la Russia. Blinken ha assicurato che gli Usa sono "determinati a mantenere il nostro sostegno e stiamo lavorando a stretto contatto con il Congresso", dove tuttaviarepubblicani e democratici non riescono ancora a trovare una soluzione sui finanziamenti, ha aggiunto Blinken precisando che "i nostri colleghi europei faranno lo stesso".

Forum di Davos (Svizzera)

Nel complesso gioco a scacchi della politica globale l’Arabia Saudita fa sapere che potrebbe riconoscere Israele come parte di un accordo più ampio dopo la risoluzione del conflitto palestinese. Lo ha detto il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan, durante un panel al World Economic Forum di Davos. Un segnale importante, anche questo, che si ricollega allo spirito degli accordi di Abramo del 2020

"La situazione sul campo di battaglia" in Ucraina "è estremamente difficile", ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. "I russi stanno spingendo su molte linee e la grande offensiva lanciata dagli ucraini l’estate scorsa non ha dato i risultati che tutti speravamo. Quindi quello che possiamo fare non è prevedere con certezza cosa accadrà, ma massimizzare la probabilità che ad un certo punto il presidente Putin capisca che continuare questa guerra avrà un prezzo troppo alto e dovrà sedersi e negoziare una pace giusta e duratura in cui l’Ucraina prevalga come nazione sovrana e indipendente. E il paradosso è che se vogliamo che ciò accada, il modo per arrivarci è avere più armi in Ucraina". "Vediamo come la Russia ora si sta consolidando, il modo in cui sta acquisendo droni dall’Iran, costruendo effettivamente la propria industria per produrre i propri droni in Pakistan con l’aiuto dell’Iran, come ottiene munizioni e missili balistici dalla Corea del Nord. E ha anche dimostrato un’elevata tolleranza per le vittime. Quindi, nel complesso, la Russia sta spingendo forte. E questo è grave e non lo dobbiamo sottovalutare: non dovremmo mai sottovalutare la Russia".

Forum Davos

Il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan Al Saud, in alcune dichiarazioni rilanciate dal quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat dopo l'intervento a Davos (in cui il ministro ha chiesto un cessate il fuoco immediato a Gaza), ha detto che gli attacchi degli Houthi dello Yemen nel Mar Rosso "sono collegati alla guerra a Gaza". Ed ha aggiunto: "Siamo molto preoccupati per la sicurezza regionale e la libertà di navigazione. La priorità deve essere la de-escalation nel Mar Rosso e nell'intera regione".

E "la priorità dell'Arabia Saudita è trovare una strada per la de-escalation attraverso il cessate il fuoco a Gaza".

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