I repubblicani in Congresso rompono con Donald Trump sul primo attacco americano nei Caraibi contro i narcos. In un raro atto di divergenza con l'amministrazione Usa, le commissioni Forze Armate di Camera e Senato (entrambe guidate dal partito del presidente) hanno avviato una rigorosa azione di controllo sul blitz aereo dello scorso 2 settembre contro un'imbarcazione sospettata di trasportare droga al largo di Trinidad. La decisione è arrivata dopo il resoconto del Washington Post secondo cui due sopravvissuti a un primo bombardamento sono stati uccisi con un secondo raid eseguito su ordine verbale del capo del Pentagono Pete Hegseth, che diede l'indicazione esplicita di non lasciare sopravvissuti. Nella ricostruzione del quotidiano, un missile è stato lanciato contro un'imbarcazione provocando un incendio, ma sono stati individuati due sopravvissuti aggrappati al relitto. A quel punto il comandante delle operazioni speciali che supervisionava l'attacco ne ha ordinato un secondo per ottemperare alle richieste di Hegseth, e i due sono stati «fatti a pezzi in acqua».
I presidenti repubblicani delle commissioni di Senato e Camera, Roger Wicker e Mike Rogers, assieme ai democratici Jack Reed e Adam Smith, hanno chiesto «un resoconto completo» delle operazioni e delle giustificazioni legali, dopo settimane di briefing opachi e documenti non consegnati dal dipartimento della Guerra. Un fronte istituzionale così compatto è considerato un fatto significativo, visto che la maggioranza Gop al Congresso ha sinora mostrato notevole deferenza nei confronti dell'amministrazione Trump.
Hegseth, intanto, dopo l'articolo del Wp ha criticato le «fake news» che, a suo dire, «stanno diffondendo un'informazione sempre più inventata, provocatoria e denigratoria per screditare i nostri incredibili guerrieri che combattono per proteggere la patria». «Le nostre attuali operazioni nei Caraibi sono legali sia secondo il diritto statunitense che quello internazionale - ha aggiunto -. Tutte le azioni sono conformi al diritto dei conflitti armati e approvate dai migliori avvocati militari e civili, a tutti i livelli della catena di comando». Il quotidiano ha riferito tuttavia che in alcuni briefing a porte chiuse con i legislatori, il Pentagono si è rifiutato di portare avvocati che avrebbero potuto aiutare a spiegare le motivazioni legali alla base degli attacchi. E a Capitol Hill è cresciuta la frustrazione tra alcuni membri, repubblicani inclusi, per la mancanza di dettagli messi a disposizione, che vanno dalle informazioni di intelligence all'identità delle persone uccise. L'amministrazione ha giustificato gli attacchi sostenendo che gli Stati Uniti «sono coinvolti in un conflitto armato non internazionale» con i trafficanti, mentre per alcuni esperti di diritto bellico la campagna del Pentagono è illegale.
Il Venezuela, nel frattempo, ha attivato un «piano speciale» per garantire l'ingresso e l'uscita dal Paese ai cittadini colpiti dalla chiusura dello spazio aereo sopra e intorno al Paese sudamericano. Inoltre, il governo di Maduro ha sottolineato in un comunicato che con tale decisione gli Usa «hanno sospeso unilateralmente» i voli di rimpatrio per i migranti.