
Vittoria per Donald Trump sul fronte immigrazione. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha revocato le restrizioni che impedivano all’amministrazione di effettuare retate anti-immigrati a Los Angeles sulla base di criteri generici come avere la pelle scura, i tratti somatici ispanici oppure parlare lo spagnolo.
Con una votazione di 6 a 3, i giudici hanno accettato di congelare l'ordinanza restrittiva temporanea di un tribunale distrettuale che impediva alle autorità federali per l'immigrazione di fermare persone nella California meridionale senza un ragionevole sospetto che si trovassero illegalmente negli Stati Uniti. Tale ordinanza impediva ai funzionari di basarsi esclusivamente su fattori come la razza o l'occupazione di una persona come base per un fermo di polizia.
Il procuratore generale D. John Sauer ha sostenuto che il provvedimento emesso dal tribunale distrettuale ostacolava la capacità delle autorità competenti in materia di immigrazione di far rispettare le leggi nazionali sull'immigrazione a Los Angeles, esponendole al rischio di violare l'ordinanza durante i controlli investigativi di routine.
I giudici liberal Sonia Sotomayor, Elena Kagan e Ketanji Brown Jackson hanno espresso tutto il loro dissenso. "Questa decisione rappresenta l'ennesimo grave abuso del nostro ruolo di emergenza" le parole della Sotomayor: "Non dovremmo vivere in un Paese in cui il governo può arrestare chiunque abbia un aspetto latino, parli spagnolo e sembri svolgere un lavoro mal retribuito. Piuttosto che restare a guardare mentre le nostre libertà costituzionali vengono perse, dissento". Il Dipartimento per la Sicurezza Interna ha elogiato la decisione della corte, definendola una "vittoria per la sicurezza dei californiani e per lo stato di diritto". Questo, invece, il commento della Casa Bianca con la portavoce Abigail Jackson: "Ci aspettiamo una piena rivincita su questo fronte in tempi brevi, ma nel frattempo l'amministrazione Trump continuerà a svolgere il suo mandato di arrestare ed espellere gli immigrati clandestini criminali".
L'area metropolitana di Los Angeles ospita quasi 20 milioni di persone. L'amministrazione Trump stima che 2 milioni dei suoi residenti siano nel Paese illegalmente e ha affermato che la regione è una "massima priorità per l'applicazione delle leggi". A giugno le agenzie federali per l'immigrazione hanno iniziato a intensificare i controlli sull'immigrazione a Los Angeles, che Trump ha definito la "più grande operazione di espulsione di massa della storia".
Dopo lo scoppio delle proteste in risposta alle operazioni di controllo nei luoghi di lavoro della regione, l'amministrazione a stelle e strisce ha dispiegato a Los Angeles membri della Guardia Nazionale della California e marines in servizio attivo per proteggere la proprietà federale e gli agenti dell'immigrazione.