![Consegnati 18 ostaggi alla Croce Rossa: 14 sono israeliani. Telefonata Biden-Netanyahu](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2023/11/24/1700856561-ilgiornale2-20231126163918229.jpg?_=1701013192)
I punti chiave
- Telefonata Biden-Netanyahu
- Ostaggi consegnati alla Croce Rossa
- Israele: "Ieri ritardo perché Hamas non controlla più Gaza nord"
- Croce Rossa: "Non siamo fiduciosi sulla liberazione di ostaggi oggi"
- Fonti israeliane: "Oggi rilascio di 13 ostaggi, forse anche americani"
- Israele: "Hamas ha violato l'accordo: bimba rilasciata senza madre"
- Media siriani: "Raid israeliano su Damasco"
- Trovati 1,3 milioni di dollari nelle case dei terroristi
- Hamas conferma la morte di alti comandanti
- Milizia filoiraniana in Iraq aderisce alla tregua
- L'accusa della Mezzaluna Rossa: "Ucciso palestinese durante la tregua"
- Hamas: "Liberato ostaggio russo, grazie a Putin per il sostegno"
- Qatar lavora ad estensione della tregua
- Idf: "Hamas blocca i camion diretti a Gaza nord"
- Media israeliani: "Netanyahu ha dato assicurazioni al Qatar"
- Le Idf diffondono le regole per i civili di Gaza
- Chi sono le persone liberate ieri da Hamas
- Rilasciati quattro thailandesi: il ruolo dell'Iran
- Papa Francesco: "Ringraziamo Dio per la tregua a Gaza"
- Il racconto degli ostaggi: "Non torturate ma poco cibo"
Poco alla volta, gli israeliani che sono stati rapiti da Hamas il 7 ottobre stanno tornando a casa. Non tutti, purtroppo: alcuni sono stati infatti ammazzati dalla furia dei terroristi. Oggi scocca il terzo giorno di tregua, ma secondo fonti vicine ad Hamas il gruppo palestinese è disposto a prolungarla fino a 4 giorni. "La resistenza ritiene che sia possibile garantire il rilascio dai 20 ai 40 prigionieri israeliani", ha detto la fonte all'Afp, riferendosi agli ostaggi sequestrati in Israele. Oggi, secondo quanto ha detto al Times of Israel un funzionario che sta seguendo il dossier, è stata recapitato a Israele il nuovo elenco di persone che verranno rilasciate. L'ufficio di Benjamin Netanyahu ha informato le famiglie, per cui l'incubo durato quasi due mesi volge al termine. Ieri, la liberazione di 13 ostaggi è stato ritardato di parecchie ore dai terroristi, che lamentavano violazioni da parte israeliana dell'accordo in vigore ancora per meno di 48 ore. La situazione si è sbloccata solo grazie all'intervento di Egitto e Qatar. Nel tardo pomeriggio di domenica, il servizio carcerario israeliano ha fatto sapere che 39 detenuti palestinesi sono stati liberati sulla base dell'accordo con Hamas.
Telefonata Biden-Netanyahu
Telefonata tra Joe Biden e Benyamin Netanyahu per discutere "della situazione a Gaza", "della pausa nei combattimenti e dell'aumento dell'ulteriore necessaria assistenza umanitaria" nella Striscia. "I due leader hanno convenuto che il lavoro non è ancora finito e che continueranno a lavorare per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi", riferisce una nota, dove Biden plaude al rilascio degli ostaggi di Hamas negli ultimi tre giorni, compresa la bimba americana.
Ostaggi consegnati alla Croce Rossa
Hamas ha consegnato alla Croce Rossa 17 ostaggi: 14 sono israeliani, tra cui 9 bambini, mentre gli altri tre sono thailandesi. Stanno tutti bene e sono entrati in Israele attraverso un checkpoint nella zona centrale della Striscia. Con loro c'è anche Abigail Edan, cittadina israeliana-americana di quattro anni. Al contrario di quanto avvenuto ieri, non si sono registrati ritardi nelle procedure. Anche l'Idf ha confermato lo svolgimento dello scambio senza problemi. I 39 detenuti palestinesi scarcerati, stando a quanto riferito dall'agenzia Wafa, sono tutti maschi e minorenni. Di questi, 21 sono di Gerusalemme, uno di Gaza e il resto della Cisgiordania.
Israele: "Ieri ritardo perché Hamas non controlla più Gaza nord"
L'esercito israeliano ritiene che il ritardo nella consegna del secondo gruppi degli ostaggi, avvenuta ieri ore dopo il previsto, sia stata dovuto al fatto che i terroristi non ha più il controllo della parte nord della Striscia. "Hamas non ha il quadro completo, le cose non sono sempre chiare per loro", hanno commentato fonti militari di alto livello, secondo cui "il trasferimento dei sequestrati all'interno di Gaza è complesso, poichè si sta cercando di farlo in modo nascosto agli occhi dell'esercito". L'esercito inoltre è convinto che i terroristi stiano sfruttando la pausa nei combattimenti per rinnovare le proprie forze e migliorare i piani per la prossima fase dei combattimenti a Gaza.
Croce Rossa: "Non siamo fiduciosi sulla liberazione di ostaggi oggi"
Un alto esponente della Croce Rossa, Pascal Hudt, ha ammesso a Sky News di "non essere fiducioso" che verranno liberati altri ostaggi oggi. Nonostante ciò, una squadra è in attesa. "Non è certo che vengano rilasciati", ha detto l'uomo. "Spero che avvenga, siamo pronti ad accoglierli". L'Icrc (Croce Rossa internazionale) ha poi precisato che "una precedente dichiarazione di un nostro funzionario non significava in alcun modo che le operazioni di rilascio previste per oggi non avranno luogo. Tutti i preparativi per il prossimo rilascio continuano ad andare avanti".
Fonti israeliane: "Oggi rilascio di 13 ostaggi, forse anche americani"
Secondo fonti israeliane citate dal giornale Ynet, nell'elenco fornito oggi da Hamas vi sono 13 nomi. I terroristi, inoltre, non hanno separato nuclei familiari come accaduto ieri. La maggior parte delle persone che torneranno a casa nelle prossime ore provengono dalla stessa comunità. Il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan ha affermato che la Casa Bianca ha "ragioni per credere che almeno un cittadino americano tra gli ostaggi di Hamas sarà rilasciato oggi. Non possiamo esserne sicuri finchè non succede". La speranza è che si tratti di Abigail Edan, una bambina di tre anni.
Israele: "Hamas ha violato l'accordo: bimba rilasciata senza madre"
Le autorità israeliane hanno riferito che la 13enne Hila Rotem è stata rilasciata ieri senza la madre Raya, che rimane ancora nelle mani di Hamas. La bambina è stata accolta nelle scorse ore dallo zio. "Hamas ha gravemente violato l'accordo e ha separato madre e figlia", si legge in una nota del governo di Tel Aviv. Uno dei termini dell'intesa siglata grazie alla mediazione del Qatar, infatti, era che nessun bambino dovesse essere separato dalla madre una volta rilasciato. La versione dei terroristi è stata smenitata dalla stessa 13enne, che ha dichiarato di essere rimasta con la madre fino a due giorni fa, quando gli uomini di Hamas le hanno separate.
L'accusa al gruppo terroristico è stata ribadita anche dal kibbutz Be'eri, da cui provengono 12 dei 13 ostaggi del secondo gruppo. Pur esprimendo felicità per il rilascio dei membri della comunità, rappresentanti dell'insediamento hanno affermato che "tre bambini di due famiglie del kibbutz sono stati separati dal loro unico genitore rimasto". L'altro caso è quello della 17enne Noam Or e della sorella 13enne Alma. La loro madre è stata uccisa dai terroristi di Hamas il 7 ottobre e il padre è tuttora prigioniero nella Striscia insieme al nipote 18enne Liam.
I terroristi palestinesi si sono difesi dalle accuse, dichiarando che "non abbiamo trovato Raya". Inoltre, sempre nell'ottica di rispettare il divieto di separazione delle famiglie, Hamas ha spiegato di non aver individuato neanche Itai Regev, il fratello diciottenne di Mia Regev, rilasciata ferita. L'emittente N12 spiega che, per evitare una violazione dell'accordo, l'organizzazione terroristica si è offerta di rilasciare donne anziane invece della ragazza e dell'infermiera, ma Israele ha optato per queste ultime.
Media siriani: "Raid israeliano su Damasco"
Media siriani hanno riportato la notizia di un attacco aereo israeliano contro lo scalo di Damasco e altri obiettivi nei pressi della capitale. La radio filogovernativa Sham Fm ha detto che la pista dell'aeroporto è stata colpita. Non vi sarebbero vittime.
Trovati 1,3 milioni di dollari nelle case dei terroristi
Il ministero della Difesa israeliano ha riferito che, durante le operazioni nella Striscia di Gaza, sono stati sequestrati circa 1,3 milioni di dollari in contanti tra dinari iracheni, giordani e valuta statunitense. Le banconote sono state trovate nelle abitazioni dei terroristi e nelle roccaforti di Hamas. Il dicastero di Tel Aviv ha dichiarato che il denaro sarà "incamerato per lo Stato".
Hamas conferma la morte di alti comandanti
Hamas ha confermato la morte di diversi comandanti di alto grado durante l'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. Tra le vittime, i terroristi hanno nominato Ahmed Ghandour, il comandante della brigata Nord di Gaza, Ayman Siam, il capo del sistema di lancio missilistico, Wael Rajab e Raafat Salman.
Milizia filoiraniana in Iraq aderisce alla tregua
Le brigate di Hezbollah irachene, una milizia filo-iraniana direttamente controllata dai pasdaran, ha comunicato di aver aderito alla tregua tra Hamas e Israele e, di conseguenza, smetteranno di attacchare le basi e i soldati americani di stanza in Iraq.
L'accusa della Mezzaluna Rossa: "Ucciso palestinese durante la tregua"
La Mezzaluna Rossa palestinese ha accusato le Idf di aver ucciso un agricoltore palestinese e di averne ferito un altro nella zona a est del campo profughi di Al Maghazi, nel governatorato centrale della Striscia di Gaza. "Nonostante la tregua umanitaria sia ormai nel terzo giorno, le forze israeliane hanno di recente preso di mira due agricoltori, causando la morte di uno di loro e il ferimento dell'altro", si legge in un post su Facebook dell'organizzazione.
Hamas: "Liberato ostaggio russo, grazie a Putin per il sostegno"
I terroristi di Hamas hanno annunciato la liberazione di un ostaggio con doppio passaporto russo e israeliano. In un comunicato, l'organizzazione palestinese ha dichiarato che l'operazione è avvenuta "in risposta agli sforzi del presidente russo Vladimir Putin e nell'apprezzamento della posizione russa a sostegno della causa palestinese".
Qatar lavora ad estensione della tregua
Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed Al-Ansari ha spiegato che l'Emirato è al lavoro assieme ad Egitto, Stati Uniti e parti in conflitto per garantire l'arrivo di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Il funzionario di Doha, inoltre, ha spiegato che "quello che speriamo, in questi due giorni che vediamo le persone rilasciate, è che la tregua possa essere estesa oltre i quattro giorni, in modo che possa portare a ulteriori colloqui seri sugli altri ostaggi".
Questa mattina, inoltre, una delegazione del Qatar si è recata per la prima volta nell'exclave palestinese dall'inizio della guerra, passando per il valico di Rafah. Della missione fanno parte Luluwa Al Khater, viceministro degli Affari esteri, e il numero due dell'ambasciatore Al-Amadi, Khaled Al-Hardan.
Idf: "Hamas blocca i camion diretti a Gaza nord"
Il portavoce delle Idf in lingua araba Avichay Adraee ha postato su X una foto che mostra un posto di blocco istituito da Hamas che impedisce ai convogli di aiuti umanitari di raggiungere la parte settentrionale della Striscia. "Residenti di Gaza, Hamas dimostra con questo incidente, come con molti altri eventi accaduti in questa guerra, che siete in fondo alla lista delle priorità", ha scritto il portavoce dell'esercito.
#عاجل #صورة هذا ما وقع قبل ساعة تقريبًا في الطريق المؤدي الى شمال قطاع غزة: حاجز أقامته حماس لمنع الشاحنات التي دخلت لنقل مساعدات انسانية لسكان شمال قطاع غزة من المرور.
— افيخاي ادرعي (@AvichayAdraee) November 26, 2023
يا سكان غزة، تثبت حماس في هذا الحادث مثل أحداث عديدة أخرى وقعت في هذه الحرب انكم موجودون في أسفل سلم… pic.twitter.com/E962UBYCCB
Media israeliani: "Netanyahu ha dato assicurazioni al Qatar"
Secondo il Jerusalem Post, il premier israeliano Benajamin Netanyahu avrebbe assicurato al Qatar che il Mossad non avrebbe eliminato i leader di Hamas che si trovano a Doha. L'Emirato, inoltre, avrebbe "presentato questa precondizione a Israele qualche settimana fa, prima di assumere il ruolo di mediatore nella questione degli ostaggi". Mercoledì scorso, però, il primo ministro di Tel Aviv ha dichiarato in conferenza stampa di aver dato ordine ai servizi segreti di agire contro i vertici dell'organizzazione terroristica, affermando che "non c'è alcun impegno nell'accordo a non agire in una tregua contro i leader di Hamas, chiunque essi siano".
Le Idf diffondono le regole per i civili di Gaza
Le Idf (Israel defence forces) hanno diffuso sul loro profilo di X una serie di regole precise, che elencano nel dettaglio cosa i civili di Gaza possono o non possono fare durante la tregua. "I civili possono spostarsi a sud, soprattutto a sud di Wadi Gaza. Non spostatevi nel nord della Striscia. E' vietato entrare in mare. E' vietato avvicinarsi entro 1 chilometro dal confine con Israele", si legge nel post. "Per la vostra sicurezza, seguite queste istruzioni".
This is an important message to the civilians of Gaza.
— Israel Defense Forces (@IDF) November 26, 2023
During the period of temporary humanitarian pause:
Civilians are allowed to move south especially southward of Wadi Gaza
Do NOT move to the north of the Strip
It is prohibited to enter the sea
It is prohibited… https://t.co/1ZhSCYRWCb
Chi sono le persone liberate ieri da Hamas
Otto bambini e cinque donne, tra cui quattro mamme, sono gli ostaggi lasciati ieri da Hamas dopo ore di attesa e di scontro a distanza con le autorità di Tel Aviv. Parte del gruppo dei rilasciati è anche Emily Hand, israelo-irlandese di nove anni inizialmente data per morta nell'assalto al kibbutz Be'eri del 7 ottobre ma poi trovata dall'intelligence dello Stato ebraico nella Striscia di Gaza. Aveva fatto il giro dei social l'intervista al padre della bimba, che aveva dichiarato: "Meglio morta che nelle mani di Hamas".
Le autorità israeliane hanno diffuso i dettagli delle altre persone liberate: Shoshan Haran, 67 anni, sua figlia Adi Shoham, 38 anni, e suoi nipoti, Naveh e Yahel, rispettivamente di otto e tre anni; Shiri Weiss, 53 anni, e sua figlia Noga, 18 anni; Sharon Avigdori, 52 anni, e suo figlio Noam, 12 anni; i fratelli Noam e Alma Or, rispettivamente di 17 e 13 anni; Maya Regev, 21 anni e Hila Rotem, 13 anni.
Rilasciati quattro thailandesi: il ruolo dell'Iran
L'ambasciata di Teheran a Bangkok ha fatto sapere di aver contribuito al rilascio dei cittadini thailandesi rapiti il 7 ottobre, consegnando ad Hamas una lista concordata con il presidente del parlamento del Paese asiatico. Ieri ne sono stati liberati quattro: Natthaphon Onkaew, Khomkrit Chombua, Anucha Angkaew e Manee Jirachat. Le autorità israeliane li hanno trasferiti al Shamir Medical Center per ricevere cure mediche e psicologiche.
Papa Francesco: "Ringraziamo Dio per la tregua a Gaza"
Durante l'Angelus trasmesso in diretta da Casa Santa Maria, papa Francesco ha affermato di dover ringraziere Dio "perché tra Israele e Palestina c'è finalmente una tregua e alcuni ostaggi sono stati liberati. Preghiamo che lo siano al più presto tutti: pensiamo alle loro famiglie. Che entrino a Gaza più aiuti umanitari, e che si insista nel dialogo: è l'unica via, l'unica via per avere pace. Chi non vuole dialogare non vuole la pace".
Il racconto degli ostaggi: "Non torturate ma poco cibo"
Le donne rilasciate da Hamas durante il primo giorno di tregua hanno raccontato di non essere state maltrattate o torturate. Con il passare dei giorni, però, diminuiva il cibo a loro disposizione.
Merav Mor Raviv, cugina dell'ostaggio liberato Keren Monder, ha detto all'emittente N12 che "c'erano giorni in cui non c'erano provviste, quindi mangiavano solo pane pita. Non venivano torturati, ma c'erano giorni in cui avevano a malapena cibo, negli ultimi giorni hanno mangiato solo pochissimo riso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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