"Israele sotto attacco". Netanyahu ci ripensa: Gallant resta ministro

Il premier israeliano aveva annunciato il licenziamento del ministro dopo le sue critiche alla contestata riforma della giustizia

"Israele sotto attacco". Netanyahu ci ripensa: Gallant resta ministro

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ci ripensa: Yoav Gallant rimane il ministro della Difesa. Due settimane fa, dopo che Gallant aveva criticato la riforma della giustizia fortemente voluta da Netanyahu, quest'ultimo - su pressione della destra di governo - aveva annunciato la rimozione del ministro. Netanyahu lo ha ricordato durante la conferenza stampa parlando di "divergenze anche pesanti". Tuttavia, per il periodo complesso che vive lo Stato ebraico, il premier ha preferito evitare fratture all'interno della maggioranza, sottolineando di voler "lasciare alle spalle le differenze" che avevano portato alla rottura con Gallant.

La conferenza stampa è servita al primo ministro di Israele non solo per confermare Gallant, ma anche per dare alcune indicazioni politiche e strategiche. Netanyahu ha sottolineato che il Paese "è sotto attacco terroristico" ma, che è intenzione del governo "riportare la calma e la sicurezza". Il riferimento è a quanto accaduto in questi ultimi giorni con i lanci di razzi da Gaza e dal Libano, gli scontri a Gerusalemme e gli attacchi in diverse aree del Paese. Il premier, a tal proposito, ha voluto lanciare un messaggio anche ad Hamas e a Bashar al Assad che, per il capo del governo israeliano, è responsabile dei razzi lanciati dal territorio siriano. Ma Netanyahu, partendo da quanto accaduto nelle ultime settimane, ha puntato il dito anche contro le opposizioni, accusando il precedente governo e le manifestazioni di piazza contro la riforma della giustizia. A detta del primo ministro, l'esecutivo a guida Yair Lapid e le proteste hanno favorito i nemici di Israele, dando loro modo di interpretare questi sussulti come "una mancanza di determinazione".

Per Netanyahu, la conferenza è servita anche per lanciare un segnale sulla nuova guardia nazionale.

Il corpo, voluto fortemente dal ministro per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, sarà "una forza professionale sotto il comando di uno dei servizi di sicurezza" ha detto Netanyahu. Le parole rappresentano uno strappo anche nei confronti del ministro, che voleva la Guarda nazionale rispondesse al vertice del ministero.

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