"Russia e Usa si parlano": la voce sugli 007 in azione ad Ankara

Nella capitale turca sarebbero in corso dei vertici tra i responsabili dell'intelligence russa e statunitense. Sul tavolo una trattativa che riguarda la guerra

"Russia e Usa si parlano": la voce sugli 007 in azione ad Ankara

Nelle stesse ore in cui la Turchia ha respinto le condoglianze Usa per l'attentato di domenica a Istanbul, ad Ankara si starebbero tenendo dei colloqui diretti tra Washington e Mosca. Sul tavolo ci sarebbero alcuni dei punti più salienti delle tensioni in Ucraina.

A lanciare questa indiscrezione è stata una fonte russa sentita dal quotidiano Kommersant, in cui si è fatto riferimento, tra le altre cose, alla presenza nella capitale turca del direttore dei servizi di intelligence estera Sergei Naryshkin. Sarebbe lui, in particolare, a rappresentare la federazione russa in colloqui ritenuti riservati fino alla fine. Mentre gli Usa avrebbero inviato dal canto loro il capo della Cia, William Burns.

Usa e Russia stanno realmente parlando in Turchia?

Appare quanto meno curioso che una notizia del genere sia stata tirata fuori in una delle mattinate più convulse degli ultimi mesi in ambito internazionale. Proprio in Turchia si stanno vivendo ore drammatiche dopo l'attacco avvenuto domenica a Istanbul. E nel cuore della mattinata di lunedì, il ministro dell'Interno turco ha annunciato di non aver accettato le condoglianze offerte dagli Usa.

Un gesto eclatante e con pochi precedenti. Ma che evidentemente non avrebbe creato ostacoli a un dialogo diretto tra russi e americani nella capitale turca. Ma quanto può esserci di vero riguardo all'indiscrezione di Kommersant? Al momento non sono emersi molti dettagli. Gli unici sono arrivati da Mosca e, come detto, hanno indicato in Sergei Naryshkin il rappresentante della delegazione russa, mentre in William Burns il rappresentante di quella statunitense. Il quotidiano russo ha parlato di incontro che sta vedendo, quali principali protagonisti, membri dell'intelligence di entrambi i Paesi.

Alcuni indizi porterebbero a pensare alla veridicità della ricostruzione fatta da Kommersant. Nelle prossime ore a Bali è prevista l'apertura del G20, appuntamento su cui da tempo sono state riposte le speranze per degli incontri ravvicinati su alcuni dei principali protagonisti della guerra in Ucraina.

Non solo, ma l'eventuale vertice di Ankara arriverebbe a pochi giorni dal ritiro dei russi da Kherson, da molti ritenuto come punto propedeutico per aprire un vero canale di dialogo. Infine c'è il discorso relativo alla località che russi e statunitensi avrebbero scelto per incontrarsi: Ankara è sì la capitale di una Turchia entrata in rotta di collisione con gli Usa nelle ultime ore, ma è anche vero quello turco è il governo più attivo nella mediazione tra Mosca e Kiev.

A questo occorre aggiungere che quello di queste ore non sarebbe affatto il primo incontro tra vertici della sicurezza di Russia e Usa. Nei giorni scorsi è stato il consigliere per la sicurezza nazionale di Washington, Jake Sullivan, a confermare una linea di contatto con i russi per evitare un'escalation nucleare.

La posizione del Cremlino

Gli indizi per un vero dialogo tra Stati Uniti e Russia ci sono tutti. A Mosca del resto hanno più volte ribadito di voler parlare con rappresentanti della Casa Bianca e non del governo ucraino. Dal Cremlino però sono arrivate frasi piuttosto criptiche.

Non posso né confermare ma nemmeno smentire questa notizia – ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov – non posso commentare questa indiscrezione”. Il fatto stesso che non sia arrivata una secca smentita, potrebbe già essere una notizia.

Tuttavia il lancio dell'indiscrezione e la sua non smentita al momento sono opera tutta interna a Mosca. Potrebbe quindi trattarsi di un gioco di sponda tra stampa russa e Cremlino, volta a dare un chiaro segnale all'esterno. Per adesso da Washington non sono emerse dichiarazioni sulla vicenda.

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