La capitale mondiale della diplomazia non è né a New York dove ha sede l'Onu né alla Casa Bianca di Washington. È a Mar-a-Lago, in quella Florida che Donald Trump ha scelto come residenza. Il prestigioso resort, conosciuto anche come la Casa Bianca d'inverno, è il cuore pulsante dell'amministrazione Trump fin dalla sua nascita: è lì infatti che sono state decise politiche e ministri. Ed è lì che, nel corso del primo e del secondo mandato del presidente, si sono avvicendati leader di tutto il mondo: dall'ex premier giapponese Shinzo Abe al presidente cinese Xi Jinping, fino a Volodymyr Zelensky e Benyamin Netanyahu in questi giorni.
Trump ha acquistato la prestigiosa proprietà nel 1985 e l'ha trasformata in un club privato con una quota di ammissione di 1 milione di dollari e spese annuali di circa 20.000 dollari per i suoi 500 membri. Fra le residenze che Trump ha, Mar-a-Lago è probabilmente la sua preferita, quella che rispecchia maggiormente il suo gusto estetico: il marmo e l'oro dominano gli opulenti interni, dove il tycoon intrattiene gli ospiti e gestisce gli Stati Uniti, e ai quali sembra ispirarsi per la futura ballroom alla Casa Bianca.
A costruirla fu negli anni 1920 Marjorie Merriweather Post, l'ereditiera di General Foods, con l'intenzione di renderla la sua residenza estiva. La struttura dell'edificio include pareti realizzate con pietra Dorian proveniente da Genova, marmo bianco e nero di Cuba e 36.000 piastrelle spagnole, alcune risalenti al XV secolo. Alla sua morte nel 1971, Post lasciò Mar-a-Lago in eredità al governo federale nella speranza che divenisse una residenza estiva presidenziale.
Per anni il suo sogno è rimasto irrealizzato, tanto che il governo nel 1981 la restituì alla Fondazione Post.
Pochi anni dopo la comprò Trump, insieme agli arredamenti, per il prezzo irrisorio di 10 milioni di dollari, molto meno del costo originale. Da allora Mar-a-Lago è divenuta non solo un club esclusivo ma anche una seconda Casa Bianca, realizzando così almeno in parte i sogni della sua ideatrice