Politica estera

Midterm, niente onda rossa: Gop bene alla Camera ma è testa a testa al Senato

Esito del voto ancora incerto in America. La Camera vira verso i Repubblicani ma al momento non ci sono i segni della red wave del Gop. Senato ancora aperto con corse in bilico ancora da definire

Gop avanti alla Camera, Senato in bilico: cosa succede alle midterm

Nottata elettorale intensa per gli Stati Uniti. Le urne delle elezioni di metà mandato consegnano conferme e sorprese, anche se sull'esito del voto pende ancora l'incertezza. Alle urne erano chiamati oltre 240 milioni di americani, con una quarantina che hanno deciso di anticipare l'election day votando in anticipo o per posta.

Il rinnovo del Congresso, tutta la Camera dei rappresentanti e un terzo del Senato, ci consegna due destini diversi, entrambi segnati dal ritorno di Donald Trump e dalla debolezza di Joe Biden. Eppure, stando ai primi numeri, la famosa red wave, l'onda rossa repubblicana, sembra non esserci stata. Ma andiamo con ordine.

Camera verso i repubblicani

Mentre lo scrutinio prosegue si può già segnalare come i Repubblicani stiano conquistando seggi importanti e stia andando verso la maggioranza. Ad esempio con vittorie importanti in Florida. Secondo le stime del New York Times la Camera è destinata a finire in mano ai repubblicani, anche se il margine della maggioranza non sembra superiore a una ventina di deputati. Nel 2010 Barack Obama alle midterm perse oltre una sessantina di seggi, ma al momento quello scenario sembra poco plausibile.

Come ha notato lo stesso Times al momento lo scenario peggiore per i democratici sembra non essersi concretizzato. Alcune corse chiave, come il secondo distretto del Rhode Island e il settimo della Virginia sono andate ai democratici. Allo stesso tempo, però i dem rischiano la figuraccia nel 17esimo distretto di New York dove il repubblicano Lawler sta battendo il democratico Sean Patrick Maloney, big del Partito 53% a 46. Stando agli ultimi dati aggiornati il partito dell'Elefante ha conquistato 189 seggi a fronte dei 161 dei dem anche se ne restano altri 85 da assegnare.

Senato ancora in bilico

Partita del tutto diversa al Senato. Da un lato il Gop si conferma in Nord e Sud Carolina, Oklahoma, Florida, Alabama, Indiana, Arkansas e Kentucky mentre i dem si sono imposti in California, Vermont, Illinois, Connecticut e Maryland. Resta invece da definire la sfida negli Stati in bilico, come Georgia, Arizona e Nevada. Qui la partita potrebbe durare diverse ore anche per alcune lentezze nelle operazioni di spoglio.

Dopo un lungo testa a testa notturno cambia colore anche la Pennsylvania. Diversi network americani come Nbc e Fox hanno "chiamato" l'elezione del democratico John Fetterman che ha battuto il chirurgo repubblicano Mehmet Oz, candidato di Trump. Il vicegovernatore del Keyston State, in via di recupero dopo un ictus che lo ha colpito durante le primarie, avrebbe vinto con poco meno del 50% dei voti.

Battaglia fino all'ultimo voto in Georgia, ma con ogni probabilità si andrà al ballottaggio a dicembre per scegliere un viciniore tra il repubblicano Herschel Walker e il dem Raphael Warnock. La conferma arriva da un responsabile elettorale, Gabriel Sterling: "Mentre continua il lavoro dettagliato di conteggio dei voti riteniamo che si possa dire che ci sarà un ballottaggio per il Senato". Nel Peach State, infatti, un candidato per essere eletto deve ottenere almeno il 50% dei voti. Al momento il democratico è avanti con il 49,3% dei voti contro il repubblicano fermo a 48,6%.

In New Hampshire regge invece la senatrice in carica Maggie Hassan. Con il 80% dei voti scrutinati è avanti di diversi punti sul trumpiano Don Bolduc, 54,1% su 43,9%.

In Wisconsin il senatore uscente Ron Johnson si avvia alla conferma. Il repubblicano, con il 98% dei voti scrutinati è avanti di poco sullo sfidante democratico Mandela Barnes, 50,7% a 49,3%.

I mugugni in casa repubblicana

Lo spettro di un successo debole alla Camera e di un Senato ancora in mano ai democratici ha fatto alzare qualche mugugno in casa Repubblicana. Il senatore del Sud Carolina Lindsey Graham ha espresso delusione per i primi risultati emersi dalle urne: "Decisamente non c'è stata un'onda repubblicana, questo è dannatamente sicuro", ha affermato il Senatore ai microfoni dell'emittente televisiva "Nbc" durante la notte del voto.

Graham, commentando il voto al Senato, ha spiegato che "a giochi fatti, emergerà una maggioranza di 51 o 52 seggi", seggi che arriveranno dalle sfide cruciali di Nevada, Georgia e Pennsylvania. Grahm ha anche attaccato alcuni dei candidati più vicini a Trump, incluso Bolduc, che ha perso in New Hampshire: "Quando perdi così tanto terreno rispetto al candidato governatore del tuo Stato, significa che probabilmente hai sbagliato qualcosa".

Trump e l'ombra dei brogli

Le operazioni di voto sono andata a rilento in diversi Stati e gli analisti sottolineano come ci potrebbe volere qualche giorno per avere i risultati finali. Questo potrebbe portare a nuovo caos e accuse come successo nel 2020. A sollevare la questione è stato Donald Trump che ha parlato dopo una serie di problemi in stati chiave come Arizona e Michigan: "Sta accadendo la stessa cosa che successe nel 2020 con i brogli elettorali?" ha chiesto il tycoon nel suo social Truth.

Nel mirino sono finiti problemi nella zona di Detroit e nella contea di Maricopa in Arizona, dove un ricorso del Grand Old Party per posticipare la chiusura dei seggi è stato respinto.

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