Donald Trump vola in Asia per tentare la mediazione su diversi dossier durante il tour di cinque giorni in Malesia, Giappone e Sud Corea, ma il momento più atteso rimane il vertice del presidente americano con il collega cinese Xi Jinping, che potrebbe avere importanti implicazioni per l'economia globale. Washington e Pechino hanno aumentato i dazi sulle rispettive esportazioni e minacciato di bloccare il commercio di minerali e tecnologie essenziali: nessuna delle due parti si aspetta una svolta che ripristini gli accordi di scambio precedenti all'insediamento di Trump a gennaio, stando a fonti informate, mentre i colloqui in preparazione del faccia a faccia tra i due leader si sono concentrati sulla gestione delle divergenze e su modesti miglioramenti. Un'intesa provvisoria potrebbe includere un alleggerimento limitato delle tariffe o l'impegno della Cina ad acquistare soia prodotta negli Stati Uniti, mentre gli Usa potrebbero consentire al Dragone di rifornirsi di chip per computer di fascia alta, il che a sua volta potrebbe allentare i controlli sui magneti delle terre rare che hanno fatto infuriare Trump.
Intanto, durante una sosta di rifornimento in Qatar in rotta verso Kuala Lumpur per il vertice Asean (che inizia oggi), il tycoon ha dato appuntamento all'emiro Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani a bordo dell'Air Force One, dove lo ha raggiunto anche il segretario di Stato
Marco Rubio di ritorno da Israele. In Malesia, invece, The Donald potrebbe supervisionare la firma di un cessate il fuoco tra Thailandia e Cambogia, formalizzando l'accordo che ha posto fine ai combattimenti tra i due paesi a luglio. In Giappone invece c'è in agenda un incontro con la neoeletta premier Sanae Takaichi (la prima donna a guidare il governo del Sol Levante), la quale dovrebbe confermare i piani del suo predecessore di aumentare la spesa militare e di investire 550 miliardi di dollari negli Stati Uniti. I due si sono già sentiti al telefono in questi giorni, una conversazione «proficua e franca», secondo Takaichi.
Prima dell'inizio del vertice Apec in Sud Corea, giovedì prossimo, il comandante in capo vedrà invece Xi a Gyeongju. Parlando con i giornalisti, Trump ha detto di sperare in un «incontro positivo» con il leader cinese e di aspettarsi che Pechino raggiunga un accordo per evitare ulteriori dazi del 100 per cento che entreranno in vigore il 1° novembre. «Avremo molto da discutere, credo sarà un buon incontro - afferma -. Mi piacerebbe anche che la Cina ci aiutasse con la Russia». Un alto funzionario statunitense da parte sua spiega che Trump «manterrà le sue promesse al popolo americano in una delle regioni economicamente più dinamiche del mondo firmando una serie di accordi economici», anche sulle terre rare. E The Donald è pure disponibile a incontrare il leader nordcoreano Kim Jong un durante il tour, il primo nella regione del suo secondo mandato. «Mi piacerebbe molto, lui sa che andremo - sottolinea -. Se volete diffondere la notizia, sono aperto a farlo. Ho avuto un ottimo rapporto con lui».
L'ultimo ultimo faccia a faccia tra i due risale al 2019, e alla domanda se accoglierebbe la richiesta di Pyongyang di essere riconosciuta come stato nucleare -condizione posta da Kim per qualsiasi incontro - il tycoon risponde: «Penso che siano in un certo senso una potenza nucleare, hanno molte armi nucleari, direi».