Il pressing di Trump: mille dollari ai migranti irregolari per lasciare gli Stati Uniti

L’amministrazione americana punta a incentivare il rimpatrio volontario dei clandestini evitando l’arresto e la detenzione

Il pressing di Trump: mille dollari ai migranti irregolari per lasciare gli Stati Uniti
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La politica di Donald Trump sull’immigrazione passa anche dagli incentivi per l’”auto-deportazione”. Come reso noto dal New York Post, l’amministrazione americana offrirà un pagamento di mille dollari agli immigrati irregolari che accetteranno di “auto-espellersi” dal Paese utilizzando l’app governativa Cbp Home.

Come confermato dal dipartimento della Sicurezza interna, la procedura rappresenta una via per "facilitare il ritorno nel Paese d'origine". La somma verrà pagata una volta che il ritorno verrà confermato attraverso l'app Cbp Home. Nonostante le importanti cifre sul tavolo, il costo sarebbe comunque inferiore rispetto a quello sostenuto attualmente tra l’arresto, la detenzione e l’espulsione (circa 17 mila dollari a irregolare).

In base a quanto previsto dall’amministrazione Trump, i migranti che optano per il rimpatrio volontario avranno a disposizione un volo pagato e l’assegno da mille dollari. Tutto passa attraverso la già citata applicazione Cbp Home, una piattaforma digitale messa a punto per facilitare la comunicazione con le autorità doganali e di frontiera. “L'applicazione Cbp Home offre ai residenti stranieri l'opzione di andarsene ora e di auto-espellersi, in modo che abbiano ancora la possibilità di tornare legalmente in futuro e vivere il sogno americano. Se non lo faranno, li troveremo, li espelleremo e non torneranno mai più” aveva spiegato la segretaria alla Sicurezza nazionale Kristi Noem in occasione del lancio dell'app.

Non mancano le polemiche. Le associazioni e gli attivisti per i diritti umani hanno posto l’accento sulle implicazioni etiche di questa proposta. A loro avviso, infatti, l’assegno di mille dollari potrebbe incentivare pratiche di sfruttamento nei confronti dei migranti vulnerabili. Ricordiamo che Trump ha fatto del controllo dell’immigrazione e delle espulsioni di massa degli illegali un punto centrale della sua campagna presidenziale.

Mentre l’amministrazione è in pressing sul Congresso per un massiccio aumento delle risorse per il dipartimento Immigration and Customs Enforcement, Trump e i suoi funzionari sono al lavoro per individuare nuove strategie. Tra le novità più recenti il dialogo con il Ruanda per la deportazione dei migranti espulsi. La conferma è arrivata dal ministro degli Esteri ruandese: "Non abbiamo ancora raggiunto una fase in cui possiamo dire esattamente come procederanno le cose, ma i colloqui sono in corso. Sono ancora nelle fasi iniziali", le parole di Olivier Nduhungirehe all'emittente statale televisiva ruandese. Recentemente il segretario di Stato americano Marco Rubio aveva sottolineato di essere alla ricerca di altri Paesi che accolgano irregolari.

"Stiamo lavorando con altri Paesi per dire: 'Vogliamo mandarvi alcuni degli esseri umani più spregevoli nei vostri Paesi. Lo farete come favore a noi?'. E più sono lontani dall'America, meglio è, così non possono tornare attraverso il confine" quanto affermato durante una riunione di gabinetto trasmessa in televisione.

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