Pro Pal e islamici all'assalto di Londra

"Palestine Action" dichiarata terrorista dal governo. Puntano ad arresti di massa

Pro Pal e islamici all'assalto di Londra
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I pro Pal, associazioni di estrema sinistra e un ex prigioniero di Guantanamo stanno organizzando per sabato a Londra una manifestazione, senza precedenti, a favore di Palestine Action messa al bando come organizzazione terroristica. Gli ultrà di sinistra in combutta con i musulmani anti Israele vogliono sfidare la polizia dichiarando apertamente il loro sostegno al gruppo fuori legge. In teoria dovrebbero venire immediatamente arrestati e rischierebbero 14 anni di carcere.

Il metodo è semplice: ogni manifestante deve portare un cartello con scritto «Mi oppongo al genocidio. Appoggio Palestine Action». Se saranno migliaia risulterà impossibile per gli agenti procedere a centinaia di arresti, che intaserebbero il sistema giudiziario e le carceri già sovraffollate. Non ci sarebbe neppure abbastanza spazio nelle celle di sicurezza della polizia a Londra per una regolare identificazione.

Il 5 luglio il ministro dell'Interno, Yvette Cooper, ha messo al bando Palestine Action, dopo un assalto a degli aerei della Raf nella base di Brize Norton. Dal 2020 i militanti dell'organizzazione hanno compiuto 365 azioni contro imprese e istituzioni collegate a Israele e al suo esercito. La scorsa settimana la cofondatrice del gruppo, Huda Ammori, nota agitatrice inglese pro Pal di origini irachene, ha ottenuto da un giudice una sentenza che mette in dubbio la messa al bando in nome «della libertà di espressione e di protesta». La procedura per levare la proscrizione è lunga e deve arrivare all'Alta corte inglese, ma nel frattempo i pro Pal puntano alla «ribellione» di sabato. Il quotidiano inglese The Telegraph ha pubblicato gli stralci del piano messo in piedi dagli estremisti di Cage International e Defend Our Juries, riuniti a Birmingham. L'attivista settantenne Angie Zelter è riuscita a dire che «un arresto per terrorismo è come un segno di onore». L'attesa è per migliaia di manifestanti e Defend Our Juries ha previsto che se i poliziotti avessero «la capacità fisica di arrestare così tante persone nello stesso giorno, le ricadute politiche di un'operazione del genere sarebbero incalcolabili, causando danni irreparabili alla reputazione del governo e della polizia». L'obiettivo è revocare il bando e secondo Zelter «possiamo e dobbiamo affrontare la crescente ondata di fascismo in Gran Bretagna». Peccato che il primo ministro laburista, Keir Starmer, abbia annunciato il possibile riconoscimento dalla Palestina.

A mobilitare gli islamici, accanto agli estremisti di sinistra, ci ha pensato Moazzam Begg, ex prigioniero inglese di Guantanamo. Nel 2002 era stato arrestato dall'intelligence pachistana e poi consegnato agli americani, che prima lo hanno detenuto nella base aerea di Bagram in Afghanistan. La Cia lo sospettava di avere aiutato Al Qaida e raccolto fondi anche per i militanti islamici in Bosnia e Cecenia. Le accuse di terrorismo le ha sempre respinte, ma si era addestrato in Afghanistan. Alla fine è stato rilasciato su richiesta di Londra a causa della pressione dell'opinione pubblica musulmana e di attivisti, che oggi si ritrovano sotto le bandiere anti Israele. «Esorto tutti a unirsi all'azione del 9 agosto - ha dichiarato Begg a Birmingham - Questo è il primo passo da compiere per la resistenza.

La comunità musulmana ha una presenza massiccia in questa città e dobbiamo coinvolgere i leader, gli imam, gli amici, chi ricopre posizioni di potere, affinché si uniscano» alla sedizione per riabilitare un gruppo terroristico pro Pal.

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