
Nigel Farage, un tempo volto outsider della politica britannica, oggi vede emergere rivali che puntano a soffiargli lo scettro. Il leader di Reform UK punta a un profondo riassetto dello scenario politico del Regno Unito, con l’obiettivo di trasformare i successi elettorali locali in una piattaforma capace di portare il partito al governo nel 2029.
Ma mentre Farage sposta il baricentro politico verso sinistra per attrarre un elettorato più ampio, sulla sua destra crescono critiche rumorose. Tra queste spicca Rupert Lowe, ex deputato di Reform, che lo scorso giugno ha fondato Restore Britain. Figura molto attiva su X, dove ha suscitato l’interesse di Elon Musk, Lowe era entrato in Parlamento con Reform nel luglio scorso, ma a inizio anno ha avuto uno scontro aperto con Farage.
Oggi siede come indipendente nella cosiddetta “sezione dei respingimenti” della Camera dei Comuni e promuove un’agenda da far right. Pur non essendo un partito, Restore Britain punta a sfruttare la sua presenza digitale per condizionare l’agenda politica nazionale. "Il nostro obiettivo è diventare un punto di riferimento per chi è preoccupato della direzione del Paese", afferma Charlie Downes, direttore delle campagne del movimento.
Sul tema immigrazione, Restore Britain si spinge ben oltre Farage, sostenendo la deportazione immediata di tutti i migranti irregolari — una proposta che lo stesso leader di Reform ha definito “politicamente irrealizzabile” — compresi quelli intercettati su piccole imbarcazioni nel Canale della Manica. Secondo Downes, "l’idea che si possano accogliere persone da ogni parte del mondo senza conseguenze si è rivelata un’illusione".
Mass deporting illegal migrants is not a fringe policy, nor is restoring the death penalty, nor is net negative immigration or banning the burqa.
— Rupert Lowe MP (@RupertLowe10) August 11, 2025
The British people agree with us, even if Westminster does not.
Join Restore Britain. https://t.co/RMtEuHnRrn pic.twitter.com/bmIhpSRpSJ
Il programma del gruppo, delineato nel post di lancio, include tasse ridotte, ridimensionamento dello Stato, difesa della cultura britannica, ritorno ai valori cristiani, mano dura sul lavoro pubblico, lotta alla criminalità e valorizzazione dell’iniziativa individuale. Sui social, Restore ha invocato il ripristino della pena di morte, la legalizzazione dello spray al peperoncino e il diritto all’uso di “forza ragionevole” per difendersi in casa.
Negli ultimi mesi Farage ha moderato alcune posizioni, proponendo la nazionalizzazione di settori strategici e la rimozione del tetto di due figli per i sussidi familiari, nella speranza di attrarre elettori laburisti delusi. Questo cambiamento, secondo alcuni osservatori, potrebbe aprire spazio a movimenti come Restore Britain, portatori di un conservatorismo sociale ed economico senza compromessi.
Restore Britain non intende candidare propri membri come un partito tradizionale. Secondo Downes, ciò darebbe a Lowe “meno libertà” e lo farebbe percepire come un concorrente diretto. Invece, il movimento mira a sfruttare la rete per condizionare il dibattito politico, soprattutto grazie a campagne e petizioni. Due di queste — contro restrizioni alla libertà di espressione sui social e per la raccolta di dati sui reati sessuali contro minori in base a nazionalità ed etnia — hanno superato le 100.000 firme, obbligando il Parlamento a considerarle per un dibattito.
Finora 17 deputati, tra cui 11 conservatori, hanno firmato una mozione di Lowe sull’espulsione dei migranti irregolari. Sebbene queste iniziative abbiano scarso peso legislativo, Restore le vede come strumenti per “normalizzare l’impensabile” e spostare il discorso politico. "Vogliamo mettere le questioni al centro, non le personalità", ribadisce Downes.
La strategia sembra funzionare almeno online: Elon Musk ha risposto al post di lancio del gruppo con due emoji della Union Jack, dando visibilità a una realtà ancora piccola. Secondo Downes, l’effetto “a cascata” porterà inevitabilmente i loro temi nel dibattito pubblico. Per alcuni esperti, Restore Britain riflette una più ampia virata già vista con il MAGA di Donald Trump negli Stati Uniti e con l’avanzata dei nazionalisti in Europa.
Il successo di Farage, avvertono, potrebbe aver aperto la strada a forze più radicali. Lowe sta presumibilmente testando il terreno in virtù di un seguito molto forte su Twitter. Resta da vedere se riuscirà a fare le scarpe Farage.