Scandalo corruzione, fedelissimo di Sanchez si dimette. Il premier: "Chiedo scusa"

Il numero tre del Psoe Santos Cerdan ha ufficializzato il suo passo indietro: è accusato di aver "gestito" tangenti almeno da 620 mila euro e di aver commesso irregolarità durante le primarie del 2014

Scandalo corruzione, fedelissimo di Sanchez si dimette. Il premier: "Chiedo scusa"
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Nuovo grattacapo per il premier spagnolo Pedro Sanchez. Uno dei più importanti membri del Partito Socialista – il Psoe – si è dimesso per un grosso caso di corruzione. Santos Cerdan ha annunciato il suo passo indietro da tutti gli incarichi, incluso quello di deputato. Il segretario di organizzazione del partito del primo ministro è finito nel cosiddetto “caso Abalos”. Entrando nel dettaglio, è accusato di aver "gestito" tangenti almeno da 620 mila euro e di aver commesso irregolarità durante le primarie del 2014 vinte proprio da Sanchez.

Il “caso Abalos” è scoppiato lo scorso anno, quando l’ex ministro dei Trasporti Josè Luis Abalos e il suo braccio destro Koldo Garcìa erano stati accusati di aver ricevuto centinaia di migliaia di euro di mazzette per favorire imprenditori amici nell’ottenimento di appalti pubblici. La scorsa settimana sui media spagnoli sono apparse intercettazioni che coinvolgerebbero Cerdan, importante alleato del leader del governo spagnolo.

Intervenuto in conferenza stampa, Sanchez ha chiesto "scusa" ai cittadini e ha annunciato una riorganizzazione della Commissione esecutiva federale del Psoe. "Chiedo scusa alla cittadinanza e ai militanti e simpatizzanti" ha spiegato, evidenziando successivamente di non aver saputo nulla del rapporto della Guardia Civil fino ad oggi e di essere stato convinto "fino a questa mattina dell'integrità di Cerdan". Il premier ha ammesso di avergli "chiesto le dimissioni dall'incarico di segretario di organizzazione e la rinuncia all'incarico di deputato": "Il Psoe e io come segretario generale non avremmo dovuto fidarci di lui".

"Purtroppo in questo mondo non esiste la corruzione zero ma sì deve esistere la tolleranza zero" nei confronti della corruzione, ha aggiunto Sanchez, per poi confermare che avvierà una "revisione esterna" dei conti del partito e una ristrutturazione della commissione esecutiva federale del Psoe. Incalzato dai cronisti presenti, il leader socialista ha escluso di convocare elezioni anticipate.

“Non ci saranno elezioni fino al 2027” ha precisato, denunciando "un assedio contro il governo da parte dell'opposizione su una moltitudine di questioni che nulla hanno a che vedere con la realtà". Ma il nuovo scandalo corruzione rischia in realtà di mettere in difficoltà l’esecutivo, senza dimenticare il pressing del Partito Popolare e di Vox, in forcing per il ritorno alle urne.

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