La strana rotta di Netanyahu: perché il suo volo per gli Usa ha evitato Francia e Spagna

L'insolita decisione del governo di Tel Aviv ha fatto nascere alcuni dubbi. Secondo gli analisti non è stata solo una "scelta tecnica", ma un chiaro messaggio politico

La strana rotta di Netanyahu: perché il suo volo per gli Usa ha evitato Francia e Spagna
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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è decollato in direzione New York per parlare davanti all'Assemblea delle Nazioni Unite. Tutto normale. Un capo di governo. Un aereo di stato. Una rotta da seguire. Proprio la rotta seguita dal Wings of Zion - nome in codice dell'Air force one israeliano - ha fatto pensare a una mossa politica del numero uno di Tel Aviv per evitare il mandato di cattura emesso dalla Cpi, di cui né Israele e né Washington ne fanno parte.

La nuova rotta

Secondo FlightRadar24, il volo ha sorvolato brevemente la Grecia e l'Italia, ma ha evitato completamente lo spazio aereo francese e spagnolo, prolungando la durata del volo. Sì, perché l'aereo del leader israeliano ha deviato dal solito tragitto che lo avrebbe visto solcare i cieli di Atene, Roma e Parigi. Invece ha preferito allungare di 600 Km la tratta Tel Aviv-New York volando per tutto il mediterraneo meridionale e uscendo dallo Stretto di Gibilterra. Una scelta che solleva interrogativi visto che il numero uno di Tel Aviv - che ha contatti con leader mediorientali e africani - non ha mai modificato i suoi piani di volo con rotte più brevi o più sicure. In tal senso, l'entourage di Nethanyau ha preferito la via più "neutra", sebbene più lunga, ma evidentemente più sicura - non da attacchi o missili - dal punto di vista politico e legale. Le acque internazionali sono terra di nessuno e volare scavalcando i cieli di Madrid - con il compagno Pedro Sanchez pronto a mettere le manette al premier israeliano - hanno garantito un percorso alternativo senza esporsi a contenzioni davanti alla Corte penale internazionale.

Il messaggio

Secondo gli analisti, più che una "decisione tecnica", questa è stata una scelta politica per evitare il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale nei confronti del leader israeliano. D'altronde molti paesi - tra cui Grecia, Italia e Francia - hanno fatto sapere, nel momento dell'emissione del mandato internazionale, che avrebbero "rispettato gli obblighi" imposti dalla Cpi. Facendo però sapere che avrebbero garantito le dovute immunità previste per un capo di governo. Ma il messaggio del Primo Ministro di Israele sembra abbastanza chiaro: evitiamo il vostro spazio aereo come una misura preventiva. Riduce il rischio di incidenti diplomatici e invia un messaggio ai partner occidentali e agli avversari interni ed esterni.

La risposta francese

Secondo fonti della diplomazia francese, Parigi aveva autorizzato il volo, ma "alla fine hanno deciso di prendere un'altra rotta e non conosciamo il motivo". Dal palazzo del governo israeliano non sono state rilasciate dichiarazioni in merito a questa scelta, ma media israeliani parlando di "ragioni tecniche".

Bibi Force One

Si chiama Wings of Zion ed è un Boeing 767-338ER. Progettato per essere l'aereo di stato del premier. È stato personalizzato con avanzatissimi sistemi di sicurezza e comunicazione. Il nome ha un valore simbolico molto forte.

"Zion" indica Gerusalemme, ma che più in generale significa "terra di Israele" e proprio "ali di Sion" vuole chiarire la posizione di Tel Aviv: Israele è uno stato che vola, è indipendente e porta la sua voce in tutto mondo. Con oltre 11mila km di autonomia questo velivolo mostra il prestigio e la forza del piccolo stato del vicino oriente alla comunita internazionale.

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