Il terrorismo di sinistra supera l'Alt Right: i dati della nuova violenza Usa

Per la prima volta in oltre dieci anni, gli attacchi di matrice di sinistra negli Usa superano quelli dell’Alt-Right. Dati, modalità e obiettivi di un terrorismo in crescita

Il terrorismo di sinistra supera l'Alt Right: i dati della nuova violenza Usa

I punti oscuri dietro la morte di Charlie Kirk sono ancora tantissimi, e ancora più difficile è la ricerca di una matrice ideologica chiara dietro le azioni di Tylor Robinson. Ma è innegabile che la violenza negli Usa stia cambiando pelle. Il think tank Center for Strategic & International Studies (Csis) a metà settembre ha pubblicato un paper che prova a fare il punto sulla violenza politica negli Stati Uniti e ha scoperto un dato interessante. Nei primi mesi del 2025, per la prima volta in oltre una decade, gli attacchi terroristici collegabili a una matrice di estrema sinistra sono aumentati e hanno superato quelli dell'estrema destra.

Come si legge nel dossier, il terrorismo dell'alt-right da sempre è stato il più diffuso e letale in terra americana, ma dopo le elezioni di Trump nel novembre dello scorso anno, il numero di episodi collegabili a quel mondo è significativamente diminuito. I ricercatori del Csis hanno analizzato un pacchetto di dati che racchiude almeno 750 episodi terroristici dal 1 gennaio del 1994 fino al 4 luglio del 2025 e hanno suddiviso questi episodi in cinque categorie: destra, sinistra, jihadista, etnonazionalista e "altro".

Radiografia della violenza di sinistra

I numeri mostrano che dal 2016 fino a oggi gli attentati "di sinistra" sono stati 41, comparati coi 152 di "destra", coi primi che hanno provocato la morte di 13 persone e i secondi 112. Ma da tenere d'occhio in questa fase è il trend. Solo negli ultimi sei mesi il numero di episodi che è possibile classificare nell'area liberal è stato cinque, contro uno solo della parte opposta. Un'altra serie di dati che riguarda le medie annuali aiuta ad avere un'idea del fenomeno.

Medie annuali per periodo:

  • 1994-2000: 0,6 incidenti/anno
  • 2001-2010: 1,3 incidenti/anno
  • 2016-2024: 4,0 incidenti/anno
  • 2025 (fino al 4 luglio): 5 incidenti totali

Attacchi difficili da sventare

Al di là dei numeri, il rapporto dice anche molto altro. Ad esempio che questo tipo di attacchi ha un tasso di "successo" particolarmente alto. Ad esempio dei cinque avvenuti quest'anno solo uno è stato fermato in tempo. E non si tratta solo di un aspetto del solo 2025. Sul piano della serie storica gli attacchi di sinistra "riusciti" superano quelli sventati e hanno un pattern opposto rispetto agli attacchi di matrice islamista, che solitamente vengono sventati dalle forze dell'ordine.

Il dossier prova anche a spiegare come sia possibile che questi attacchi siano più letali e fornisce tre possibili spiegazioni. La prima è che negli ultimi due decenni le autorità hanno concentrato i loro sforzi sul terrorismo jihadista, sviluppando reti di intelligence più capillari in quegli ambiti. La seconda ragione è legata alla percezione del sentire comune, in particolare con la copertura dei media concentrata su plot jihadisti sventati. Il terzo, forse più interessante, ha a che fare con la struttura stessa della galassia di sinistra americana. Gli attentatori di sinistra, si legge nella ricerca, operano in modo improvvisato e decentrato, creando un'area di imprevedibilità di difficile monitoraggio.

I metodi di attacco: ecco come colpiscono

I ricercatori del Csis si sono concentrati anche su un altro aspetto, il modo in cui questi attacchi vengono condotti e hanno scoperto una netta prevalenza per attentati incendiari: 25 dei 35 episodi degli ultimi 10 anni hanno usato questo tipo di attacchi, sfruttati per l'alta precisione e il grosso danno materiale. È il caso particolare degli attacchi condotti dopo il ribaltamento della sentenza sull'aborto Roe v. Wade. Dopo la decisione della Corte suprema di chiudere la tutela dell'aborto a livello federale, solo nell'estate del 2022 ci sono stati sei attentati incendiari contro obiettivi pro-vita. Con molotov lanciate nella notte contro uffici dei gruppi anti aborto o cliniche.

Seconda modalità di attacco è quella delle armi da fuoco, e infatti 10 delle 13 vittime erano agenti di polizia uccisi in scontri a fuoco. Emblematico in questo senso l'attacco contro una struttura dell'ICE in Texas del 4 luglio scorso, quando sono stati registrati una trentina di colpi con un'arma semi automatica come un AR-15 e un blitz condotto con equipaggiamento tattico, giubbotti antiproiettile, radio bidirezionali e Faraday bags per eludere il tracciamento.

Le forze dell'ordine sotto tiro

Questo aspetto porta a un'ulteriore considerazione: gli obiettivi. C'è infatti una gerarchia precisa nei bersagli scelti dal terrorismo di sinistra. Sul piano statistico gli obiettivi primari sono strutture governative e polizia, il segno evidente dell'approccio ideologico: 17 incidenti sono stati classificati come estremismo anti-governativo e altri 11 come estremismo partigiano, ed entrambi convergono su target istituzionali percepiti come oppressivi.

Il dossier Csis mette nero su bianco un'altra valutazione dietro l'ascesa di questa violenza "da sinistra". Bastano due numeri per averne un'idea:

Evoluzione numerica:

  • Pre-Trump (1994-2015): media di 0,6-1,3 incidenti annui
  • Era Trump (2016-2024): media di 4,0 incidenti annui

"La nostra analisi delle tendenze del terrorismo negli Stati Uniti", si legge ancora nel dossier, "mostra che, in effetti, la violenza di sinistra è aumentata negli ultimi 10 anni, in particolare da quando il presidente Donald Trump è salito alla ribalta politica nel 2016". Non solo. Il dossier, che ricorda comunque come i numeri siano ancora lontani da quelli perpetrati dall'estrema destra, rimarca come ad alimentare questo odio "da sinistra", sia l'espansione del movimento MAGA: "L'espansione del movimento Make America Great Again sembra aver rinvigorito gli estremisti di sinistra violenti".

Lo scenario, rimarcano gli autori, è ancora in evoluzione e potrebbe cambiare nel corso dell'anno e anche a partire da nuove informazioni sugli attentati che per il momento non sono ancora stati classificati.

"Il movimento di sinistra nel suo complesso non è tornato ai picchi di violenza degli anni '60 e '70" scrivono ancora i ricercatori, "ma il numero di episodi terroristici che hanno coinvolto estremisti di sinistra finora quest'anno fa sì che il 2025 sia destinato a diventare l'anno più violento per la sinistra in oltre trent'anni".

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