Politica estera

"Scuole finanziate per 400 anni": lo strano blitz del governatore dem che infiamma gli Usa

Il governatore democratico stravolge in maniera creativa il budget approvato dai repubblicani

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Buone notizie per gli educatori del Wisconsin. Il governatore democratico dello stato, Tony Evers, ha firmato questa settimana la legge di bilancio dello Stato che aumenta i finanziamenti per le scuole pubbliche per i prossimi 400 anni. Evers, un ex insegnante e preside (e non poteva essere altrimenti) ha fatto uso dello strumento del partial veto per stravolgere una legge di bilancio approvata dalla maggioranza repubblicana che non prevedeva questi aumenti. Mostrando il suo lato creativo, Evers infatti ha modificato con un tratto di penna il riferimento all’anno scolastico in discussione 2024-25 facendo comparire l’anno 2425.

Il partito repubblicano che controlla 64 dei 99 distretti dell’Assemblea dello stato e detiene la maggioranza anche al senato ha subito denunciato la mossa del governatore che, secondo i rappresentanti del partito dell’elefante, non avrebbe mantenuto la parola concordata con loro in precedenza.

Il partial veto è una curiosa e potente prerogativa dei governatori del Wisconsin ed in passato ha trovato applicazione decine di altre volte. Evers ne ha già fatto ricorso 79 volte nel 2019, 50 nel 2020 e 51 quest’anno. Per il ritocco di numeri e lettere ha tratto ispirazione dai suoi predecessori degli anni Settanta. Anche i repubblicani che oggi gridano allo scandalo ne hanno fatto uso. Scott Walker, il governatore del Great Old Party, ha fatto passare provvedimenti usando il “veto dei 1000 anni” per estendere la durata di misure fiscali. Persino la Corte Suprema dello stato nel 1988 ha autorizzato questa pratica permettendo all’allora governatore Tommy Thompson di modificare intere frasi contenute nelle norme alterandone il significato. Questa tipologia di intervento è conosciuta come Vanna White veto dal nome della conduttrice del programma televisivo La ruota della fortuna. A nulla invece è valso nel 2020 il tentativo da parte della stessa Corte di porre un freno all’eccessivo utilizzo di questi esercizi di scrittura creativa, tentativo che però non ha portato alla stesura di regole precise.

Lo speaker repubblicano dell’Assemblea, Robin Vos, dopo aver protestato contro le azioni di Evers, non ha fatto sapere se il suo partito tenterà di invalidare le modifiche apportate al provvedimento attraverso una procedura conosciuta come veto override che però per passare necessiterebbe del voto di tutti i repubblicani più quello di almeno tre legislatori democratici.

Il risultato politico del governatore democratico Evers, rieletto alle elezioni di midterm dell’anno scorso, richiama l’attenzione nazionale sulla figura di un personaggio pubblico ritenuto moderato che nel suo discorso per la vittoria della campagna elettorale ha dichiarato che “alcune persone mi definiscono noioso, ma sapete che c’è, Wisconsin? A quanto pare il noioso ha vinto”.

La verità è che in un momento di forte scontro e polarizzazione politica in America, il Wisconsin è un osservato speciale che ad ogni elezione si conferma come uno degli swing states da conquistare – dal 2008 qui a vincere è sempre il candidato che poi si aggiudica la Casa Bianca – e dove la politica locale ha sempre ripercussioni a livello nazionale. Così è successo ad aprile quando la candidata liberal Janet Protasiewicz ha vinto le elezioni per il seggio vacante alla Corte Suprema del Wisconsin ribaltando la maggioranza conservatrice in favore dei liberal (4 a 3). Adesso tornano quindi in discussione la legge del 1849 che vieta ogni forma di aborto nello stato, nuovamente in vigore dopo la sentenza della Corte Suprema di Washington dell’anno scorso, e la pratica del gerrymandering che sin qui disegna la mappa elettorale dello stato in favore dei repubblicani.

La strada per le elezioni presidenziali del 2024 passa anche da Madison, la capitale del Wisconsin.

E chissà come voteranno tra 400 anni gli abitanti dello stato.

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