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Politica "ingombrante", la Fifa sospende il Perù

Il governo di Lima non riconosce il presidente della federazione. E Blatter sceglie la linea dura: ora sono a rischio le qualificazioni al Mondiale e la coppa Libertadores

PUGNO DI FERRO. La federcalcio peruviana è sospesa dalle competizioni internazionali. Questa la decisione presa dalla Conmebol, la confederazione calcistica sudamericana che fa capo alla Fifa. Motivo del provvedimento il mancato riconoscimento da parte dell’Istituto dello sport peruviano del presidente della Fpf, Manuel Burga. Eletto democraticamente nel 2007, Burga è stato però bandito da ogni incarico dirigenziale fino al 2013 per presunte irregolarità da lui commesse.

"SITUAZIONE GRAVE". La sanzione della Fifa è solo l’apice di un braccio di ferro che dura da mesi. La denuncia nella nota dei vertici del calcio mondiale parla di «evidenti intromissioni del governo». Ecco perché la federazione che fu di Cubillas ora rischia il blackout internazionale. Per ora infatti non c’è nulla di definitivo, poiché la decisione finale verrà presa il 19 dicembre a Tokyo, dove si riunirà l’esecutivo Fifa. Nel frattempo, le squadre di club peruviane non sono state inserite nel sorteggio della 50ª edizione della Copa Libertadores, in programma oggi. E resta da decidere come considerare le partite già giocate dalla nazionale biancorossa nelle qualificazioni ai mondiali sudafricani del 2010.

POLEMICA. In Perù, comunque, l’opinione pubblica non sembra particolarmente incline a sostenere la battaglia del 51enne Burga.

Secondo un sondaggio Apoyo, il 71% della popolazione preferisce che il governo destituisca Burga a costo di uscire dalla Fifa. E secondo quanto pubblica il quotidiano El Comercio, addirittura il 90% boccia la gestione del presidente federale. La partita, quella tra poltrone e carte bollate, comincia solo ora. 

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