Almasri, sinistra già all’attacco: “Governo chieda scusa”

Le opposizioni all'unisono attaccano il governo per il caso Almasri e chiedono le dimissioni del ministro Nordio

Almasri, sinistra già all’attacco: “Governo chieda scusa”
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La procura Generale della Libia ha arrestato il generale Almasri in quanto il "sostituto procuratore generale ha completato la raccolta di informazioni relative alle violazioni dei diritti dei detenuti nell'istituto di correzione e riabilitazione di Tripoli che hanno segnalato alla Procura generale di aver subito torture e trattamenti crudeli e umilianti". Quindi, si legge ancora, è stato "condotto un interrogatorio sulle circostanze relative alla violazione dei diritti di dieci detenuti e alla morte di un detenuto a seguito di tortura". Le opposizioni non hanno perso tempo a usare l'arresto di Almasri contro il governo.

Per Elly Schlein "questa è una figura vergognosa a livello internazionale per cui il governo deve chiedere scusa" agli italiani. "La Libia, con la decisione della sua Procura generale di disporre la custodia cautelare del generale Almasri, accusato di omicidio e violazioni dei diritti umani, dimostra di essere oggi più avanti del nostro Paese nella difesa della giustizia e della legalità", ha dichiarato il capogruppo dem nella giunta per le autorizzazioni a procedere della camera, Antonella Forattini. "Cosa aspetta Nordio a fare un passo indietro? Non pensa di aver già portato nel punto più basso il ministero e l'istituzione che ricopre pro tempore?", sono le parole di Riccardo Magi di +Europa.

"Mentre a Tripoli si perseguono i responsabili di gravi crimini, in Italia si liberano e si tenta di giustificare l’ingiustificabile, arrivando persino a sollevare un conflitto di attribuzioni davanti alla Corte costituzionale per coprire scelte politiche e morali indifendibili. Un simile gesto rappresenterebbe un’onta difficilmente cancellabile per le nostre istituzioni e per l’immagine dell’Italia nel mondo", ha aggiunto Forattini. "Che umiliazione per il Governo Meloni. Alla fine Almasri, un torturatore con accuse anche per stupri su bambini, è stato arrestato in Libia. Invece la nostra premier e i nostri ministri lo hanno fatto rientrare a casa con voli di Stato, con la nostra bandiera, calpestando il diritto internazionale e la Corte Penale internazionale, il cui Statuto a tutela dei diritti è stato firmato a Roma. Ora diranno che anche la Procura generale in Libia è un nemico del Governo? Che vergogna per la nostra immagine. Non è questa l'Italia", sono le parole di Giuseppe Conte.

"Per torture ed abusi ordinato l’arresto di Almasri a Tripoli. Evidentemente sarà consegnato alla Corte Penale Internazionale. Insomma quello che Nordio, Piantedosi e Mantovano hanno impedito a gennaio, violando la legge, ora accade in Libia. Un po’ di vergogna dalle parti di Palazzo Chigi, no eh?", ha dichiarato Nicola Fratoianni. Gli ga ovviamente eco Angelo Bonelli: "Il governo Meloni ha protetto un torturatore e stupratore. Oggi la Libia arresta Almasri per torture e omicidi, gli stessi crimini per cui la Corte penale internazionale ne aveva chiesto la cattura. Ma l'Italia lo ha liberato e rimandato a casa con un aereo di Stato. È una vergogna nazionale: Meloni e Nordio hanno ostacolato la giustizia internazionale e coperto un criminale. Questo governo ha tradito i principi di legalità e diritti umani: una vergogna nazionale firmata Meloni". Matteo Renzi va a traino e parla di "pagina vergognosa nella storia delle Istituzioni del nostro Paese".

"Sono pronta a depositare una richiesta di risarcimento nei confronti della Presidenza del Consiglio e dei ministri coinvolti in questa vicenda", sono le parole di Angela Bitonti, legale di una donna ivoriana, da anni residente in Italia e vittima delle torture di Almasri. "Dobbiamo capire quali potrebbero essere gli sviluppi a questo punto, se sarà processato lì oppure se potrà essere consegnato alla Corte Penale Internazionale.

Ho speranza che la mia assistita possa ottenere giustizia ma in quanto cittadina italiana sono veramente delusa e mortificata perché l'Italia non ha proceduto all'arresto quando aveva Almasri tra le mani", ha concluso Bitonti.

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