
Tamburi, fumogeni, occupazioni. I collettivi pro Pal sono entrati in azione alla Sapienza, ieri, con il consueto inquietante copione. Hanno interrotto le lezioni, preso possesso di aule e ammainato la bandiera europea per issare quella palestinese. Hanno lanciato vernice e petardi contro l'ingresso del rettorato dell'Università, invocando un incontro con la rettrice. L'azione è stata commentata anche dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, impegnata nel comizio per le Regionali a Lamezia Terme. «Anche oggi - ha detto - le nostre forze dell'ordine stanno affrontando, devono perdere tempo con questi figli di papà dei centri sociali che stanno creando problemi all'università La Sapienza». E l'intensificarsi della mobilitazione pro Pal e antagonista ha alzato il livello della tensione, inducendo le forze dell'ordine a prepararsi a un fine settimana di possibili tensioni o scontri, come i precedenti. In unna circolare inviata ai questori «si pone la necessità di assicurare l'impiego di significative risorse, soprattutto in termini di unità del personale delle forze di polizia, indispensabili per garantire il regolare svolgimento delle iniziative». E si richiama i questori «alla necessità di una valutazione particolarmente attenta e oculata della concessione di permessi, congedi e qualsiasi altra forma di assenza legittima al personale di polizia dall'1 al 6 ottobre».
Altro fronte caldo è quello sindacale. La Cgil ha approvato uno sciopero nel caso di abbordaggio della Flotilla da parte di Israele al superamento della «zona rossa». È questa la decisione assunta durante l'ultima assemblea generale, che ha dato mandato alla segreteria di «proclamare lo sciopero generale tempestivo per tutte le categorie in caso di attacchi, blocchi o sequestri delle imbarcazioni e materiali della missione umanitaria della Global Sumud Flotilla». La Cgil si sta allineando all'Usb, sindacato noto per le sue posizioni radicali, che nell'ultimo proclama ha alzato ulteriormente i toni: «Manca poco. Siamo pronti». Hanno aperto una «cassa di resistenza» che finora ha raccolto quasi 17mila euro ed esultato perché «a seguito dello sciopero proclamato da Usb e Cgil nelle società interessate dalle operazioni in Darsena Toscana» la nave israeliana Zim Virginia lascerà il porto di Livorno.
A queste «chiamate», come già si è visto nelle scorse settimane, rispondono soprattutto le frange antagoniste, che hanno dimostrato di usare le cause sociali come piede di porco per cercare di rendere ingovernabile il Paese attraverso i tumulti delle piazze.
Spesso poi l'attenzione è stata spostata dai gruppi violenti - considerati «una minoranza» - e riportata sul senso delle manifestazioni generali, ma quelle violenze sono poi state rivendicate da diverse realtà e ambienti come parte integrante della «lotta per la Palestina» e sono piovute critiche su chi si è dissociato.