Politica internazionale

Meloni e la Via della Seta: ecco come potrebbe muoversi il governo

In un'intervista a Fox News Giorgia Meloni ha spiegato che il governo italiano non ha ancora preso una decisione definitiva sulla possibile uscita di Roma dal memorandum con la Cina sulla Nuova via della seta

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"Non abbiamo ancora deciso. Lo faremo entro dicembre". Ogni volta che le chiedono se l'Italia rinnoverà o meno il memorandum con la Cina sulla Nuova via della seta, Giorgia Meloni ripete lo stesso mantra. La parola d'ordine, del resto, è una: equilibrio. Già, perché pur avendo più volte lasciato intendere che esiste la possibilità - anche piuttosto concreta - di abbandonare l'intesa siglata nel 2019 con Pechino dall'allora governo Conte, il premier non ha alcuna intenzione di compromettere le relazioni economiche e commerciali con il gigante asiatico. È per questo motivo che l'esecutivo italiano si muove con cautela, smarcandosi dal Dragone e avvicinandosi sempre di più a Washington, ma con l'obiettivo di evitare l'insorgere di spinosi nodi diplomatici.

Meloni e la Nuova via della seta

Del resto, come ha ripetuto anche nel corso dell'ultima intervista rilasciata a Fox News, Meloni evidenzia un aspetto rilevante: è possibile avere ottimi rapporti con la Cina anche senza far parte della Nuova Via della Seta. Gli esempi europei a sostegno della tesi meloniana non mancano, a cominciare da Francia e Germania. Anche se - va detto - tanto Parigi quanto Berlino possono permettersi oggi raccogliere i frutti di un intenso lavoro diplomatico effettuato sul fronte cinese, lo stesso che invece è fin qui mancato all'Italia.

"Si possono avere buone relazioni con la Cina anche senza la Via della Seta che è qualcosa che secondo me va discussa con il governo cinese, all'interno di quello italiano e nel parlamento. Prenderemo una decisione prima di dicembre", ha tuttavia dichiarato Meloni. "Si tratta di una questione che dovrà essere discussa in Parlamento: la cosa interessante è che l'Italia è l'unico Paese del G7 ad avere aderito al memorandum, ma non è quello che ha i migliori rapporti commerciali con Pechino", ha quindi aggiunto il presidente del Consiglio.

I possibili scenari

A questo punto prendono forma tre possibili scenari. Il primo, da scartare per le eventuali conseguenze, coincide con l'uscita secca dell'Italia dalla via della seta, con relativa reazione cinese. In tal caso, è lecito immaginare che Pechino possa reagire attivando tutte le leve economiche a sua disposizione. Il secondo scenario rispecchia invece una situazione nella quale l'Italia resterebbe nel patto commerciale con la Cina, a fronte di sostanziali modifiche di fondo e con nuove condizioni capaci di favorire Roma.

Gli Stati Uniti vedono tuttavia la via della seta cinese come fumo negli occhi, e Meloni potrebbe quindi optare per una via di mezzo. Arriviamo così al terzo scenario ipotetico: Roma fuori dalla Belt and Road Initiative, ma con una mano tesa nei confronti del Dragone per intavolare un nuovo patto commerciale, meno geopolitico, ed incentrato solo ed esclusivamente sull'economia. Se così fosse, il governo italiano dovrà mostrare di essere in grado di mettere sul tavolo una exit strategy capace sia di non "offendere" Pechino che di "allinearsi" alla linea cinese di Washington.

Decisione in corso

Ufficialmente, dunque, il governo italiano non ha ancora preso una decisione definitiva sul futuro del memorandum sulla nuova Via della seta. Con Biden "abbiamo parlato di via della Seta, di Cina, di come occorre garantire la nostra sicurezza economica, il multilateralismo sostenibile e favorire il dialogo con Pechino perchè agisca in modo responsabile", aveva spiegato Meloni al termine del faccia a faccia con Joe Biden, facendo capire la necessità di preservare le relazioni con Pechino.

"Intendo andare in Cina, sono stata inviata più volte, sarà una delle prossime missioni ma non è stata ancora calendarizzata perchè mi devo anche occupare di politica interna", aveva quindi dichiarato Meloni nella conferenza stampa all'ambasciata italiana di Washington. In ogni caso il tempo scorre. E prima o poi la decisione dell'Italia dovrà concretizzarsi.

In un senso o nell'altro.

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