Politica internazionale

"Espulsioni più facili". La sinistra tedesca vota la stretta sui migranti

Il Bundestag ha approvato un pacchetto di norme per velocizzare l'espulsione degli irregolari. La ministra socialista Faeser: "Chi non ha il diritto di rimanere deve lasciare la Germania"

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Espulsione più rapida per i richiedenti asilo respinti, in alcuni casi senza nemmeno preavviso. I socialisti tedeschi hanno votato quello che la sinistra italiana avrebbe probabilmente bollato come un pacchetto di provvedimenti anti-democratico e pericoloso. Fuori dai nostri confini, però, c'è un progressismo su alcuni aspetti differente. Il Bundestag ha approvato ieri un inasprimento delle norme sui rimpatri, nel mezzo di un'accesa di discussione interna proprio sul tema migranti. La disposizione prevede una serie di semplificazioni procedurali e regole più severe per rendere più semplice l'espulsione dei richiedenti asilo respinti.

Secondo quanto si apprende, il nuovo indirizzo approvato dal Parlamento prevede anche opzioni di detenzione estese per le persone soggette a decreto di espulsione e maggiori diritti per la polizia durante le perquisizioni effettuate per verificare l'identità di una persona. Verrà inoltre aumentata la durata massima della custodia pre-espulsione da 10 a 28 giorni e sarà agevolato il rimpatrio delle persone che risultano appartenere a un'organizzazione criminale. Per alcuni casi particolari, inoltre, è stato rimosso l'obbligo per le autorità di dare preavviso di espulsione (sono esenti da questa fattispecie le famiglie e i minori di 12 anni). Il provvedimento punta a sbloccare una situazione sempre più problematica: i centri di accoglienza tedeschi per migranti e rifugiati sono ormai pieni di richiedenti asilo che in numerosi casi non hanno però le carte in regola per rimanere sul territorio tedesco.

"Chi non ha il diritto di restare in Germania deve lasciare nuovamente la Germania", ha sottolineato la ministra federale degli Interni Nancy Faeser, esponente di primo piano del partito socialdemocratico Spd. Questo - ha aggiunto l'esponente di governo - "è un prerequisito affinché la migrazione venga accettata nella società nel suo complesso e affinché l'integrazione funzioni". Il numero delle espulsioni dalla Germania era già aumentato del 27% lo scorso anno e con la nuova legge si prevede che crescerà ulteriormente. Così, a Berlino entrano in virgore norme analoghe a quelle previste dal governo italiano sui rimpatri e i Cpr. Solo che in Italia la sinistra è salita sulle barricate, accusando l'esecutivo di cattivismo.

In tempi non sospetti, lo stesso cancelliere Scholz aveva detto di osservare con attenzione e interesse il patto tra Italia e Albania. Al contempo, proprio nelle scorse ore, il leader dell'Spd ha alzato i toni contro la destra più oltranzista proprio sul tema migranti, paragonando i piani di "re-immigrazione" all'ideologia razzista del nazionalsocialismo. "Se c'è qualcosa che non deve più trovare posto in Germania è l'ideologia razzista populista dei nazionalsocialisti.

I repellenti piani degli estremisti non esprimono nulla di diverso", aveva affermato il cancelliere tedesco in un video. E infine: "Si tratta di un attacco alla nostra democrazia e, pertanto, a tutti noi"

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