
Per mettere un freno alla deriva dei rave party in Italia, il governo Meloni pochi mesi dopo l'insediamento ha varato una legge molto più stringente per vietarli. Una contromisura ritenuta necessaria per mettere un freno ai raduni selvaggi con alcol e droga che, in più di un'occasione, hanno condotto partecipanti alla morte. Dopo quell'intervento, in Italia il fenomeno si è notevolmente ridimensionato, anche perché proprio a causa dell'assenza di una legge valida precedente, il nostro Paese era una delle mete privilegiate per questo genere di eventi. Ora è la Francia a fare i conti con un problema simile, tanto che il governo di François Bayrou, tramite il ministro degli Interni Bruno Retailleau, pensa di seguire le orme del governo Meloni.
Una decisione inaspettata nel mezzo dell'ennesima crisi diplomatica tra Francia e Italia innescata dalle parole scomposte del premier transalpino sul nostro Paese. Eppure, Retailleau ha espressamente citato il provvedimento adottato dal nostro Paese il 31 ottobre 2022, spiegando che "l’Italia, tre anni fa, ha approvato una legge molto dura in cui criminalizzava l’organizzazione di queste manifestazioni. Sono vietati. Dovremo fare la stessa cosa in Francia". Ma la situazione francese di partenza è diversa da quella italiana, dove c'era una legge preesistente, anche molto blanda, che il governo ha inasprito con multe fino a 10mila euro, rendendolo penale. La Francia non dispone di una legge simile, attualmente non ha un divieto specifico per i "raduni non autorizzati" come vengono definiti dalla legge italiana e dovrebbe creare da zero un provvedimento contro i rave party che ne preveda il sanzionamento.
"Deve essere un reato minore e non solo una multa, con il rischio del carcere.
In Italia si arriva fino a sei anni di carcere e diverse decine di migliaia di euro di multe", ha proseguito Retailleau, spiegando quale sarà il possibile orientamento per la costituzione della nuova legge: "Prima di tutto multiamo gli organizzatori e poi anche, la partecipazione per un importo pari, ad esempio, a 750 euro". Dopo aver segnato la rotta sui migranti, tracciando la strada per il nuovo orientamento europeo, l'Italia si dimostra leader anche nel contrasto dei raduni che possono mettere in pericolo l'incolumità dei partecipanti.