Pure la sinistra boccia l’ultima follia della Salis

Il volto della sinistra ungherese, András Jámbor, ha criticato Ilaria Salis: "Viene qui al Gay Pride per la sua popolarità, gli effetti li paghiamo noi"

Pure la sinistra boccia l’ultima follia della Salis
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Sbagliare è umano, perseverare è Ilaria Salis. L'annuncio di volere partecipare al Gay Pride di Budapest per lanciare un messaggio di sfida al governo di Viktor Orban è l’ennesima prova di scarsa destrezza con la politica e con la realtà. A criticare l’ultima trovata dell’eurodeputata di Avs è stata la stessa sinistra ungherese che ha bocciato l’iniziativa e ha rimandato al mittente qualsiasi tipo di collaborazione.

"Questa non è solidarietà: vieni qui per la popolarità ma gli effetti li paghiamo noi", ha detto András Jámbor, il volto più a sinistra dell’opposizione ungherese. Un modo gentile l'europarlamentare della sinistra rossa a non recarsi nel Paese in cui lui fa politica. Tramite il suo profilo Instagram ufficiale, giova ricordarlo, Ilaria Salis ha fatto sapere che – salvo novità dell’ultimo momento – avrebbe intenzione di partecipare al Gay Pride di Budapest. Il giorno da cerchiare in rosso sarebbe il prossimo 28 giugno, giorno in cui dovrebbe sfilare insieme agli altri europarlamentari. Come se non bastasse, infatt, la manifestazione si terrà proprio a Budapest, luogo nel quale la Salis è stata in carcere per oltre un anno e mezzo. Insomma, una vera e propria provocazione a Viktor Orban e all’intero esecutivo che presiede.

Niente da fare. La gauche ungherese non ha preso bene la notizia. Jámbor, ha bocciato la passerella della "sinistra occidentale" che "non tiene conto di noi" e ha scritto una lettera indirizzata alla compagna di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. L’accusa è quella di volere andare solamente alla ricerca della "propria popolarità".

Salis, secondo l’esponente ungherese, “ha un atteggiamento individualista e vuole ingraziarsi i 'compagni' occidentali", sposando battaglie "senza sapere nulla" dei problemi dell'Ungheria.

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