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G20, Meloni indica la strada: "Stop ai dogmi ideologici che hanno fatto danni"

Il primo ministro critica le politiche green che frenano l’economia e rilancia la neutralità tecnologica: “Serve pragmatismo, non imposizioni che creano dipendenza"

G20, Meloni indica la strada: "Stop ai dogmi ideologici che hanno fatto danni"
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Stop ai dogmi integralisti: Giorgia Meloni tranchant nel suo intervento alla seconda sessione di lavoro del G20. Nel corso della riunione dedicata ai temi dei disastri naturali, del cambiamento climatico, della transizione energetica e della sicurezza alimentare, il primo ministro ha richiamato l’attenzione sui rischi legati a scelte considerate eccessivamente ideologiche in materia ambientale ed energetica: "Dobbiamo abbandonare una volta per tutte un dogmatismo ideologico che sta provocando più danni che benefici. In Europa, ad esempio, sono state fatte in passato scelte che hanno messo in ginocchio interi settori produttivi, e senza che questo producesse un beneficio reale sulle emissioni globali".

Approcci simili, se applicati all’Africa senza tener conto delle specificità dei singoli Paesi, potrebbero risultare controproducenti, la linea della Meloni. "È una strategia perdente" ha affermato il premier, ponendo l’accento sulla necessità di individuare "un punto di equilibrio pragmatico tra la necessità di limitare le emissioni e il rischio tanto di compromettere i sistemi produttivi più avanzati, quanto di impedire a quelli più deboli di affermarsi".

La leader del governo italiano ha ribadito anche la posizione di Roma sul principio della neutralità tecnologica nel percorso verso la decarbonizzazione. “Non c'è una sola soluzione capace di costruire in tempi rapidi una solida alternativa all'approvvigionamento da fonti fossili" ha spiegato, e per questo motivo "il mix energetico deve essere equilibrato e deve combinare tutte le tecnologie a disposizione". Nella sua analisi ha fatto riferimento a un ampio ventaglio di strumenti, dalle rinnovabili ai biocarburanti, dall’idrogeno ai sistemi di cattura della CO2, fino alla ricerca sulla fusione nucleare.

Una parte del suo intervento è stata dedicata anche ai sistemi alimentari e alle iniziative intraprese dall’Italia in collaborazione con diversi Paesi africani. La Meloni ha ricordato che l’Italia ha co-organizzato con l’Etiopia l’ultimo Vertice delle Nazioni Unite su questo tema e ha citato progetti avviati in Algeria, Senegal, Ghana e Congo. "Stiamo mettendo a disposizione dei nostri partner africani il nostro know-how agroalimentare e costruiamo con loro partenariati pubblico-privati che garantiscono risultati concreti" ha evidenziato, citando alcuni degli interventi in corso, come il recupero di aree desertiche per incrementare la produzione agricola.

In chiusura, il premier ha acceso i riflettori sulla finalità delle attività italiane nel continente africano: "Il nostro obiettivo non è

quello di creare dipendenza; il nostro obiettivo è di sostenere l'autosufficienza, perché crediamo nella dignità delle persone, crediamo nella libertà delle nazioni e crediamo nella forza delle partnership autentiche".

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