"L'Italia non tentenna". Meloni conferma l'appoggio a Zelensky

Il presidente del consiglio a Kiev ha confermato l'appoggio all'Ucraina: "Contano i fatti, la maggioranza è sempre stata coesa"

"L'Italia non tentenna". Meloni conferma l'appoggio a Zelensky

Sostegno all'Ucraina, conferma dell'accelerazione per le consegne dei Samp-t, conferenza da tenere in Italia per la ricostruzione. Sono questi i punti salienti trattati dal presidente del consiglio, Giorgia Meloni, a Kiev. Punti ribaditi al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, incontrato a Palazzo Mariinskij.

Le parole di Giorgia Meloni sul sostegno a Kiev

La visita di Meloni in Ucraina è arrivata 24 ore dopo quella del presidente Usa Joe Biden. Il capo dell'esecutivo italiano, così come gli altri colleghi europei giunti a Kiev nei mesi e nelle settimane precedenti, è arrivato nella capitale ucraina in treno dalla Polonia.

Il senso del viaggio nel Paese che si appresta a ricordare il primo anniversario dell'inizio della guerra, è stato espresso dalle parole dello stesso presidente del consiglio. "Qua non è in gioco la teoria o numeri astratti ma la vita e la morte della persone - ha dichiarato Giorgia Meloni - è impossibile girarsi dall'altra parte e sarebbe molto stupido farlo perché gli interessi dell'Ucraina coincidono con quelli dell'Europa". Parole pronunciate con riferimento anche a quanto visto, poche ore prima, a Bucha. Nella cittadina cioè dove sono state trovate ad aprile le fosse comuni. "A Bucha e Irpin - ha infatti aggiunto il presidente del consiglio - ho visto la sofferenza". Ad ogni modo, Meloni ha tenuto a ribadire che l'incontro odierno non ha soltanto un valore simbolico: "Abbiamo parlato di temi concreti e siamo venuti qui per ascoltare le esigenze al netto di quanto già fatto".

Il primo punto affrontato ha riguardato il sostegno di Roma. Su questo, Giorgia Meloni ha tenuto a ribadire l'assenza di tentennamenti nella linea del governo. "Su possibili dubbi nella maggioranza di governo sul sostegno a Kiev mi permetto di dire che sia un punto di vista sbagliato - ha affermato - Per me valgono i fatti, e i fatti sono che qualsiasi cosa si è votato per difendere l'Ucraina i partiti che sostengono la maggioranza lo hanno votato".

Nel corso del suo intervento Zelesky ha dedicato un breve passaggio anche a Silvio Berlusconi: "Alle tre di notte non ha dovuto fare la valigia per scappare - ha dichiarato il presidente ucraino. Auguro la pace a tutte le famiglie italiane anche a quelle che non sostengono l'Ucraina ma dico loro che ci sono dei russi che ci stanno privando della nostra vita".

Ad ogni modo, lo stesso Zelensky si è detto convinto del sostegno dell'Italia a Kiev. "Ci sono leader politici di diversi Paesi che hanno il diritto di avere il loro pensiero ma la cosa principale è come la società affronta la questione ucraina - ha detto - É la società che da il mandato al politico e noi vediamo il sostegno della società italiana. L'Italia sa che abbiamo gli stessi valori, amiamo la vita, i nostri figli e rispettiamo l'integrità territoriale, la libertà di parola. E questa è la cosa principale, parliamo lingue diverse ma possiamo capirci l'un l'altro".

Focus sulle forniture militari

Il secondo punto principale ha riguardato la fornitura del sistema missilistico Samp-t, sviluppato in collaborazione con la Francia e richiesto dall'Ucraina per schermare i cieli delle principali città da futuri attacchi. Giorgia Meloni ha assicurato di essere a lavoro con Parigi per arrivare il prima possibile alla diretta fornitura dei sistemi.

"Per noi - ha dichiarato Meloni - è assolutamente una priorità difendere i cieli e la popolazione dell'Ucraina e ci siamo concentrati anche sullo sminamento. Siamo in contatto continuo e molto concreto per dare una mano per quello che va fatto sempre collaborando con i nostri partner internazionali perchè la cooperazione in questa materia è molto importante".

Un passaggio della conferenza stampa è stato dedicato anche all'eventuale fornitura di caccia. Un punto su cui si è molto dibattuto in ambito Nato negli ultimi giorni. Al momento infatti, nel pacchetto di aiuti militari forniti a Kiev non sono mai stati compresi gli aerei. Anche perché è forte il sospetto che l'arrivo di caccia in Ucraina potrebbe essere visto come una "linea rossa" da Mosca.

"Quando c'è un aggredito tutte le armi sono difensive - ha detto Giorgia Meloni - Al momento non c'è sul tavolo l'invio di aerei, è una decisione da prendere con i partner internazionali". Prudenza quindi è la parola d'ordine, novità in tal senso potrebbe arrivare nelle prossime settimane. Da parte ucraina più volte, specialmente in questi primi mesi del 2023, sono arrivati appelli a favore della fornitura degli aerei.

Il terzo punto ha riguardato invece una futura conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina da ospitare in Italia. "Abbiamo parlato molto del tema della ricostruzione - ha confermato Meloni - non solo al termine della guerra, ricostruire ora un palazzo distrutto è un segno di speranza, vuol dire scommettere sull'Ucraina. L'Italia lavora ad una conferenza sulla ricostruzione da tenersi in aprile".

Roma aspira a un ruolo di primo piano nella ricostruzione, circostanza espressa

dal governo italiano già nei giorni precedenti l'arrivo di Meloni a Kiev. Secondo Zelensky, "sarebbe importante che l'Italia assumesse il patronato di una regione ucraina quando si avvierà la ricostruzione".

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