Guerra in Ucraina

"Il rischio ignorato: vi spiego l'impronta della guerra che dall'Ucraina arriva in Africa"

Don Dante Carraro, direttore di "Medici con l'Africa", spiega con chiarezza l'impatto devastante delle tensioni internazionali sui paesi africani

"Il rischio ignorato: vi spiego l'impronta della guerra che dall'Ucraina arriva in Africa"

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Medici con l'Africa - Cuamm è tra le più importanti organizzazioni non governative sanitarie Italiane per la promozione e la tutela della salute del popolo Africano e, parlando con don Dante Carraro, direttore di "Medici con l'Africa", prete diocesano e anche medico chirurgo, emerge con chiarezza l'impatto devastante delle tensioni internazionali sui paesi africani. L'aumento dei prezzi delle materie prime e l'inflazione hanno dirette ripercussioni sulla sanità, rendendo insostenibili le cure per milioni di persone. Una realtà spesso invisibile, che racconta le sofferenze di popolazioni vulnerabili e l'urgenza di trovare vie di pace.

Come direttore di "Medici con l'Africa", può dirci come sta andando la situazione in Africa in seguito alla crisi legata alla guerra in Ucraina?

"La nostra organizzazione è fortemente radicata in otto paesi africani, dove supportiamo 23 ospedali e numerose scuole di formazione. Abbiamo una forte presenza sul territorio, ma ciò che sta accadendo a livello globale, come la guerra in Ucraina, ha conseguenze dirette su questi Paesi."

In che modo la guerra ha influenzato l'Africa e la vostra missione?

"Le conseguenze sono innumerevoli tra i più gravi sicuramente il blocco del grano dall'Ucraina che ha fatto impennare i prezzi del grano in paesi come l'Etiopia, causando malnutrizione tra i bambini. I costi del carburante sono saliti alle stelle, rendendo le ambulanze quasi inutilizzabili. E i prezzi di base per materiali sanitari essenziali, come i guanti, sono diventati proibitivi. Questo ha un impatto devastante sulla popolazione e sul nostro lavoro."

Ci faccia qualche altro esempio.

"L'aumento dei prezzi e l'inflazione stanno creando tensioni sociali. In Etiopia, per esempio, l'inflazione ha raggiunto il 33%, riducendo drasticamente il potere d'acquisto delle persone. Queste circostanze, che possono sembrare remote o non correlate, hanno un impatto diretto e tangibile sulla vita di milioni di persone in Africa."

Quindi, qual è il vostro appello?

"Vogliamo che le persone sappiano ciò che sta accadendo, che "quello che non si vede" in Africa ha conseguenze reali e tangibili. È essenziale raccontare le storie di queste persone e delle loro sofferenze. La guerra ha ripercussioni globali, e le persone più vulnerabili, come quelle in Africa, sono le più colpite."

Come vede il futuro?

"È una sfida. Ma ci impegniamo ogni giorno per fornire aiuto, formazione e sostegno a questi paesi. Lavoriamo insieme ai governi locali, alle chiese, ai giovani e ai partner per costruire un futuro migliore.

E speriamo che il mondo riconosca l'importanza di trovare soluzioni pacifiche ai conflitti, perché le conseguenze si estendono ben oltre i confini delle nazioni in guerra."

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