La politica del Pd fa slittare a destra i voti dei manager

«Contratti, associazionismo ed evoluzione della figura del dirigente industriale in Liguria», questi gli spunti discussi durante il dibattito «Il futuro è già ora: il ruolo e le responsabilità dei manager tra crisi, competitività e rilancio», organizzato ieri dall'Associazione sindacale dirigenti di aziende industriali Liguria (Asdai), la sezione regionale della Federmanager. Per l'associazione è stata l'occasione per un faccia a faccia tra sindacato ed esponenti politici per discutere del ruolo del manager, figura colpita dalla crisi finanziaria e alle prese anche con un decreto Prodi del 2007, che blocca retroattivamente l'indicizzazione delle loro pensioni. Il decreto, insieme alla proposta del Pd di aumentare del 2 per cento l'aliquota per chi dichiara più di 120mila euro di reddito lordo, potrebbe aver causato uno spostamento verso il centro-destra nelle intenzioni di voto dei manager. «Io credo che ci sono stati dei mutamenti di carattere strutturale del contesto economico-sociale della Regione che possano aver favorito un cambiamento d'opinione da parte della stessa categoria. Ma non ne ho la certezza - spiega il presidente dell'Asdai Liguria, Sauro Gazzoli - Di una cosa sono sicuro, che se c'è stato uno spostamento di posizione, questo è dovuto al comportamento dei dirigenti politici della Regione, del Comune e della Provincia di Genova. Quello che pesa non è tanto il contesto e il tessuto economico, ma quanto i fatti, quello che avviene, e come la politica è rappresentata nella Regione». Ed è soprattutto la Liguria, la regione dove negli ultimi tre anni si è verificata una notevole flessione degli iscritti: calo registrato soprattutto a Genova. «Il messaggio di Federmanager è però esattamente il contrario - dichiara il presidente nazionale Giorgio Ambrogioni - Solo uniti si difendono i diritti di tutti».

«I dati non sono certo confortanti - ribadisce poi Gazzoli - tuttavia le opportunità e le infrastrutture devono essere sfruttate al meglio per il bene della nostra regione. La Liguria ha bisogno di crescere e di svecchiarsi, di sviluppare al meglio i propri servizi e soprattutto il sistema portuale, per essere più competitiva non solo in Italia, ma anche in Europa».

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