L'hanno abbattuto, come un drone qualsiasi, anzi, proprio come quel drone americano neutralizzato dai pasdaran lo scorso 20 giugno. Stesse modalità, medesimi armamenti: razzi partiti da una contraerea mobile. Il giallo del disastro aereo del Boeing dell'Ukrainian International Airlines (176 morti) non è più un giallo. Il velivolo è stato colpito per errore da un missile iraniano. Lo hanno riferito a Newsweek funzionari dell'intelligence americana, irachena e del Pentagono. Anche la Cbs ha accreditato la tesi dell'abbattimento. In particolare, secondo le fonti citate dall'emittente Usa, gli 007 americani avrebbero intercettato segnali di due missili lanciati dai pasdaran. Lo stesso Trump ha twittato: «Qualcuno potrebbe aver fatto un errore».
Non è un caso che da ieri mattina a Teheran, insieme al team di esperti che indaga sul disastro ci fosse anche Valeriy Yevdokimov, il capo dei servizi segreti di Kiev. Era stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a inviarlo sul posto dopo aver appreso particolari inquietanti da una soffiata proveniente da fonti non governative dell'Arabia Saudita, corredata una foto dei resti di un razzo a pochi metri dai rottami dell'aereo, nella zona di Paranda, ad appena 3 km dalla sede della 23a divisione delle forze speciali delle forze navali iraniane.
Ad alimentare i sospetti che non si fosse trattato di un incidente, l'annuncio delle autorità iraniane di non voler consegnare alla Boeing né agli Usa le due scatole nere recuperate tra i detriti, a una decina di chilometri dallo scalo. Il capo degli 007 Yevdokimov ha parlato con i cronisti ucraini inviati sul posto, spiegando, come riporta il quotidiano Zerkalo Nedeli, che «il Pentagono ci ha fornito una documentazione attendibile sull'accaduto, ora aspettiamo risposte concrete e oneste da Teheran». Al momento però il governo iraniano nega ogni tipo di responsabilità. In una nota, il ministero dei Trasporti ha dichiarato che «non hanno senso le voci su missili. Numerosi voli nazionali e internazionali volavano contemporaneamente nello spazio aereo iraniano alla stessa altezza e questa storia dell'attacco missilistico contro l'aereo non può assolutamente essere esatta».
Il ministro degli Esteri ucraino Vadim Prystayko non crede a una sola parola e ribatte: «Il comandante Haponenko non ha lanciato il mayday alla torre di controllo. In caso di avaria avrebbe avuto il tempo per segnalare problemi tecnici. In cabina di pilotaggio tutto stava andando per il verso giusto. L'aereo è esploso o è stato colpito nel corso dell'operazione anti-Usa «Soleimani Martire». Un blitz condotto dall'esercito iraniano attraverso l'utilizzo di 15 missili balistici: quattro finiti a distanza dal bersaglio e almeno uno neutralizzato dalle difese americane. Secondo quanto riportato in un primo momento dal centro analisi di sicurezza globale «Jacdec», e pubblicato dal quotidiano saudita Al Awsat nell'edizione di mercoledì, l'aereo ucraino sarebbe stato abbattuto da uno dei missili finiti fuori traiettoria. In realtà il Boeing è stato colpito da una batteria anti-aerea. E in effetti nelle immagini mostrate su twitter proprio da «Jacdec» si vedono fori su un rottame della fusoliera. Fori provocati probabilmente da un'unità carrabile Raad, lo stesso sistema missilistico (armato con SA-15) utilizzato dai pasdaran il 20 giugno dello scorso anno per neutralizzare un drone americano.
All'epoca dei fatti Teheran sostenne che il velivolo volava sul loro territorio per raccogliere informazioni, mentre Washington fece sapere che si trovava nello spazio aereo internazionale, sopra lo stretto di Hormuz. Trump parlò anche quella volta di «qualche stupido che ha commesso un errore». In questo caso però l'errore ha provocato la morte di 176 innocenti.
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