Anche la moda ha i suoi rottamatori

Anche nella moda arrivano i rottamatori? È la domanda del giorno ai piedi delle passerelle di New York dove nel week end hanno sfilato le collezioni dell'estate 2015 disegnate da stilisti a dir tanto quarantenni. Si tratta di una vera e propria rivoluzione in un mondo ossessionato dalla giovinezza e dall'età, ma saldamente controllato dai «vecchi» padri fondatori. «L'unico sistema è aprirsi al cambiamento, non averne paura e concedere agli altri la stessa libertà che avresti voluto per te» dice Donatella Versace in splendida forma, presentando la collezione Versus Versace disegnata da Anthony Vaccarello, nato a Bruxelles nel 1980 e forgiato dalla dura scuola di Karl Lagerfeld da Fendi. «Appartengo alla generazione di MTV, quelli che vedono e vogliono subito le cose» dice il giovane designer spiegando che i capi in passerella ieri sera a New York sono acquistabili in tempo reale su internet (la sfilata viene trasmessa in streaming su versusversace.com) e verranno consegnati nel giro di due giorni. «È la prima volta che una collezione di lusso può essere acquistata in diretta, una vera rivoluzione» sostiene la bionda signora del made in Italy rivelando di aver rivissuto grazie ad Anthony l'emozione del suo debutto come designer responsabile di una linea, giustappunto la Versus presentata agli inizi del 1997 sempre qui a New York. «Quando ho visto Gianni seduto in sala tra il pubblico ho pensato che si sarebbe alzato e mi avrebbe preso a calci: temevo di aver sbagliato tutto» racconta DV mentre AV mostra i capi più iconici: un fulminante miniabito nero con la classica allacciatura a spille da balia dorate riveduta e corretta dai tempi, un paio di bermuda neri con sopra un lunghissimo e bellissimo spolverino da sera in tinta, il più nuovo completo giacca e pantaloni da uomo portato da una bella donna e tanti impeccabili accessori. «Ho appena compiuto 40 anni, non le sembra già abbastanza faticoso?» chiede Felipe Oliveira Baptista, direttore creativo di Lacoste, in risposta alla nostra domanda sulle previsioni del tempo per l'estate 2015. In realtà la bella collezione che ha appena presentato profuma di mare e vele al vento, ma sempre con un leggero spolverino impermeabile a portata di mano, o meglio allacciato in vita da una sottile cintura da velista. Sembra proprio che il nostro eroe preveda un'altra stagione estiva piovosa e uggiosa come non mai, ma lui racconta di essersi ispirato allo stile yachting del celebre marchio del coccodrillo nato per il tennis e quindi esteso a tutti gli sport connotati da eleganza e nobiltà. Il giovane e bravo designer portoghese ha infatti scoperto che Lacoste ha anche disegnato due barche a vela nel 1985 portando così la polo allo stile marinaro. Bellissimo il gioco grafico del lettering con i numeri delle barche (L42 e L36). Divertente la maxi felpa con il percorso di regata stampato in 3D. E davvero elegante tanto il gioco delle vele trasformate in pannelli asimmetrici sui minidress da sera. Lo sport è il mondo di riferimento anche di Alexander Wang, trentunenne designer di origini taiwanesi che a Parigi disegna Balenciaga. Per la linea che porta il suo nome usa da sempre materiali tecnici (stavolta la rete traspirante era perfino in pelle) e ha l'indubbia abilità di trasformare le strutture protettive degli sport estremi in seducenti forme che accarezzano il corpo femminile. Certo con Balenciaga ha poco o nulla a che vedere, ma d'altro canto il Picasso della moda si è ritirato negli anni Cinquanta dicendo «Non ci sono più donne». Victoria Beckham non fa niente per smentirlo costruendo una moda algida e senza morbidezze come del resto è lei, stupenda quarantenne con marito bello da fermare un orologio.

Invece John Targon e Scott Studenberg, trentunenne duo dietro al brand emergente Baja East, lancia il lusso sciolto che ha molto in comune con l'inno del corpo sciolto composto da Roberto Benigni nel 1979. All'epoca i due non erano ancora nati, ma le cose almeno dal punto di vista sessuale erano molto più chiare.