Se i fatti saranno confermati quella di ieri è la più grande tragedia di sempre legata all'immigrazione clandestina. Altri settecento morti - per il rovesciamento in mare di un barcone stracarico di essere umani - vanno ad aggiungersi alle migliaia di disperati partiti dalle coste africane è mai arrivate su quelle italiane. Altro che politica dell'accoglienza. Quella adottata dal governo italiano in accordo con le istituzioni europee è diventata una politica di morte, ormai a un passo dalla complicità con i trafficanti di uomini che organizzano la tratta. Una mafia che secondo le ultime stime fattura oltre trenta miliardi all'anno che vanno a finanziare terroristi, traffici d'armi e di droga.
Matteo Renzi, capace di battere i pugni sul tavolo con piglio decisionista contro amici e avversari se si tratta della legge elettorale, sulla questione immigrati appare imbambolato, indeciso a tutto, assolutamente inadeguato. Da tempo avrebbe dovuto pretendere dal capo dello Stato il via libera alle nostre forze armate per bloccare il problema alla radice. Cioè fare affondare i barconi che nei porti libici attendono il carico umano per salpare verso l'Europa. Non è un'operazione difficile, non mancano i mezzi né la tecnologia necessaria. E invece niente, Renzi va ancora appresso alle strategie fallimentari del ministro dell'Interno Angelino Alfano (specialista nel requisire alberghi e alloggi), appare succube delle organizzazioni pseudo umanitarie - in Sicilia molte sono emanazione diretta di partiti di governo - che sull'accoglienza lucrano milioni (vedi l'intercettazione nell'inchiesta di Roma-mafia: si fanno più soldi con gli immigrati che con la cocaina), è culturalmente succube del presidente della Camera Laura Boldrini, quella che teorizza accoglienza no limits (salvo che a casa sua, ovviamente) e che nega le stragi di cristiani da parte di islamici per motivi religiosi.
Continuare ad assecondare questa gente porta solo a ingrassare
le mafie e a riempire i cimiteri di cadaveri senza nome. Che almeno ci risparmino il lutto di circostanza e le conferenze stampa contrite. Da uomini di governo pretendiamo soluzioni, le estreme unzioni lasciamole ai preti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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