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Furto sulle pensioni: salta la rivalutazione sopra i duemila euro

Paga il ceto medio per coprire "no tax area" per anziani e flessibilità per le donne. Su Iva e accise la stangata è solo rinviata. Nuove regole per incentivare il telelavoro

Furto sulle pensioni: salta la rivalutazione sopra i duemila euro

RomaTasse solo rinviate e nemmeno di molto. Una delle principale accusa alla legge di Stabilità approdata ieri al Senato è non avere disinnescato tutte le «bombe fiscali» lasciate dagli altri governi sotto forma di clausole di salvaguardia. Al contrario, la Stabilità del governo Renzi ne mette un'altra, pesantissima, che potrebbe scattare in primavera. Ma ci sono anche misure che pesano direttamente sul reddito e da subito. Come un taglio alla rivalutazione delle pensioni sopra i 2mila euro.

PENSIONI «ALTE» TAGLIATE

È un po' la sorpresa della Stabilità versione definitiva, un ritocco alle rivalutazioni delle pensioni. Non vengono toccate quelle superiori a tre volte il minimo, circa 1.500 euro lordi. La seconda fascia, quella fino a 2mila euro, potrà contare su una rivalutazione più generosa, il 95% contro il 90 previsto attualmente.

La stangata arriva per le fasce tra quattro e cinque volte il minimo, 75% contro il 90% previsto ora; tra cinque e sei volte (50% contro il 75%) infine i trattamenti superiori a 6 volte il minimo riceveranno una rivalutazione del 45% (rispetto al 75%). I risparmi serviranno a rifinanziare «Opzione donna», cioè la possibilità per le lavoratrici che sono a pochi anni dalla pensione di anticipare il ritiro in cambio di un ricalcolo dell'assegno meno favorevole. E anche a sostenere la no tax area per i pensionati. È una riedizione dei vecchi blocchi della «perequazione», ma in una versione che possa resistere ai ricorsi. Nell'aprile scorso la Corte costituzionale ha bocciato il blocco disposto dal governo Monti per i trattamenti sopra tre volte il minimo perché non rispettavano il principio della progressività (più guadagni più paghi). La legge di Stabilità taglia in modo progressivo. Ma taglia.

BENZINA, ALCOL E SIGARETTE

voluntary disclosure è il programma di rientro dei capitali al quale il governo ha affidato parte delle maggiori entrate. Sono due miliardi di euro. Ma il recupero dell'evasione non è prevedibile e, nello specifico, la voluntary è talmente complessa che i termini di adesione sono stati prorogati. Per questo la legge prevede che entro marzo il governo faccia il punto e, in caso, disponga un «aumento delle accise a decorrere dal 1° maggio» del prossimo anno. A rischio, quindi, carburanti, alcol e tabacchi. A legislazione vigente, una volta approvata la Stabilità, resterà un aumento delle accise di 350 milioni, ma a partire dal 2018. Versione depotenziata delle vecchie clausole di salvaguardia.

IVA, LA STANGATA È RINVIATA

La versione ufficiale è che sono stati evitati aumenti dell'imposta su servizi e consumi per 16 miliardi. Ma l'appuntamento con la stangata è solo rinviato. L'aliquota agevolata del 10%, aumenta al 13% dal 2017, invece di aumentare di due punti il prossimo anno. Quella ordinaria oggi al 22%, passa al 24% nel 2017 e al 25% nel 2018.

CANONE IN BOLLETTA

È alla voce riduzioni fiscali, ma dà gettito in più. Tutto sta nel recupero dell'evasione del canone tv, che è altissimo, intorno al 30%. La versione definitiva della Stabilità conferma che sarà pagato in bolletta. Si fissa l'importo a 100 euro, contro i 113,50 di oggi. Un risparmio per chi già paga, un salasso per chi non paga. Giusto, quindi, se non fosse che si prevedono problemi nell'applicazione della norma. Le associazioni dei consumatori già parlano di cause per appropriazione indebita, nel caso - previsto dalla legge di Stabilità - di addebito diretto nel conto corrente.

ASSUNZIONI, SGRAVI MINI

Le ragioni dei conti (che non tornano) hanno colpito anche gli sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato. Era una sorta di risarcimento alle nuove leve di assunzioni, che compensava la sostanziale cancellazione dell'articolo 18. Con la nuova legge sono stati confermati a fatica, tanto che è stato dimezzato l'importo massimo dei contributi: 3.250 invece di 8mila. Cambia anche la durata del beneficio, due anni invece di tre. Le imprese possono attendere anche sul taglio dell'Ires. La sua riduzione è subordinata alla concessione da parte della Ue della flessibilità.

Tra le novità emerse negli ultimi giorni, è spuntato un collegato alla manovra con un «Jobs Act» per le partite Iva. tutele per autonomi e imprenditori, ma anche regole nuove per il telelavoro.

Il recepimento di una direttiva europea che mira a incentivare il lavoro da casa.

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