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Dal 16 aprile c'è J&J. "Svolta sui vaccini". Ombre su Sputnik: Mosca blocca Ema

Arriva il monodose Usa: 7,3 milioni di fiale fino a giugno. Rimandata a fine maggio la verifica degli impianti prevista tra pochi giorni. "Dai russi dati scarsi, difficile proseguire la valutazione del siero"

Dal 16 aprile c'è J&J. "Svolta sui vaccini". Ombre su Sputnik: Mosca blocca Ema

Parte dei 200 milioni di dosi acquistate dalla Ue da Johnson&Johnson per il 2021 sbarcheranno in Europa nei prossimi giorni. Il vaccino monodose arriverà invece in Italia dal 16 di aprile con un flusso continuo che durerà tutto il mese, per proseguire anche a maggio e giugno. In totale, all'inizio dell'estate saranno consegnate 7 milioni e 307.292 dosi.

La notizia è trapelata ieri dall'entourage del commissario per l'emergenza Figliuolo, ieri a Genova per l'inaugurazione dell'hub vaccinale alla Fiera del mare ed è stata poi confermata dalla struttura commissariale. Ed è una bella notizia che rafforza l'accelerazione della campagna vaccinale. Ma a chi andranno queste dosi, preziose perché non necessitano di un richiamo? Si vorrebbe distribuirle tramite i medici di famiglia ma è più probabile che queste fiale, che possono essere conservate in un normale frigo, vengano usate da piccole task force incaricate di raggiungere i posti più impervi. Ma, in attesa di istruzioni per l'uso, ricordiamo questo vaccino ha un'efficacia del 67% con una copertura che sale all'85% contro la malattia grave. Inoltre, secondo gli studi clinici effettuati dall'azienda, il vaccino, a base di vettori virali, sembra essere efficace contro la variante sudafricana e forse anche per quella brasiliana. Con milioni di dosi da J&J, dunque, riusciremo ad accelerare l'immunità di gregge visto che si affiancherà anche all'altro vaccino americano Pfizer, che ha dimostrato grande affidabilità di consegne, dopo una partenza in frenata. Pfizer, che ha appena attivato il mega impianto europeo a Marburg, garantirà con sicurezza le dosi prestabilite e anche quelle aggiunte dalla Ue in un secondo contratto. In pratica, l'azienda si è impegnata a consegnare entro giugno 200 milioni di dosi alla Ue, un aumento di tre volte superiore rispetto alla quantità concordata nel primo trimestre. E di questo bottino l'Italia ha diritto a quasi 27 milioni di dosi, utili per immunizzare tredici milioni e mezzo di italiani. In sostanza i due vaccini americani e quello anglo-svedese copriranno una larga fetta della popolazione adulta entro l'estate. Senza che, a questo punto, sia necessaria «il rinforzo» dello Sputnik, il vaccino russo che il governatore De Luca sembra abbia già opzionato. Ma in Campania dovranno aspettare diversi mesi prima il prodotto sia validato dall'Ema e poi dall'Aifa. I lavori vanno a rilento e da fonti Ue si apprende che l'ispezione sulla produzione russa è rinviata di un altro mese. In pratica, gli ispettori dell'Ema, che avrebbero dovuto partire a fine marzo e poi a fine aprile, ora voleranno a Mosca a fine maggio. L'azienda produttrice ha chiesto più tempo per prepararsi a questa delicata visita. I tecnici, infatti, hanno il dovere di controllare i siti produttivi e la conformità nella produzione: devono cioè capire se il vaccino prodotto è sempre uguale. La valutazione regolatoria europea è molto seria ma i tecnici russi non sono abituati a certe regole e spesso non rispettano i ritmi di consegna dei dati richiesti, a volte troppo generici. Insomma, senza nulla togliere alla qualità del vaccino, tutta l'organizzazione che gli sta attorno lascia a desiderare. Tra l'altro, persino gli studi clinici non sono molto chiari: i 15mila volontari sono stati reclutati solo in Russia e non si sa con quali criteri. Insomma, per far dichiarare dall'Ema che un vaccino è sicuro ed efficace, il prodotto deve essere passato ai raggi X. E per ora la strada sembra essere irta di ostacoli. Tanto che si parla di luglio per l'eventuale approvazione europea.

Ma ad allora, Curevac, un altro promettente vaccino americano, sarà in commercio.

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