Schianto mortale all'alba lungo la statale 516, a Legnaro, Padova. Un terribile boato: l'urto prima contro un cancello poi sul muro di cinta di un'abitazione. Percorre altri 100 metri l'Opel Corsa guidata da Pietro Benfatto, 17 anni, davanti agli occhi atterriti degli amici che lo seguono a bordo di altre due auto. La vittima sta tornando a casa, a Padova, con l'auto che i genitori hanno affidato a un maggiorenne patentato. Improvvisamente il dramma. All'arrivo dei soccorsi, allertati dai residenti svegliati di soprassalto, per Pietro, giovane promossa del basket veneto, non c'è nulla da fare. Secondo i testimoni il ragazzo, inspiegabilmente al volante dell'auto nonostante l'età, esce di strada urtando la recinzione di una casa all'incrocio fra la statale Piovese e via Amerigo Vespucci. Stando ai rilievi della Polstrada di Piove di Sacco, a provocare il drammatico incidente un attimo di distrazione o un colpo di sonno aggravati dalla velocità elevata.
Sono passate le 4 di domenica. Pietro, che vive assieme ai genitori in via Vittorio Veneto, nel quartiere Mortise di Padova, dopo aver passato la serata con gli amici decide di tornare a casa. Il padre Alessandro, arbitro federale di basket e ufficiale di campo, è categorico. La macchina gliela presta a patto che a guidarla sia un suo amico patentato. E così è, almeno, nel viaggio di andata. Non succede lo stesso al rientro: Pietro si siede al posto di guida mentre gli altri compagni lo seguono a bordo di altre due auto. Poco prima delle 4,30, a pochi chilometri da casa, il dramma quando il 17enne lungo il rettilineo della Romea esce dalla carreggiata centrando una cencellata di ferro. Sull'asfalto non ci sono segni di frenata. L'auto, impennata e semicapovolta, prosegue la corsa, dopo aver sfondato il muro di cinta, per altre decine di metri. Un ammasso di rottami: per estrarlo dalle lamiere i vigili del fuoco usano cesoie idrauliche e divaricatore. Ma il ragazzo è già morto. Sul posto, oltre alla polizia e ai sanitari del 118, il magistrato di turno, Andrea Zito. Il pm ha aperto un fascicolo per stabilire le eventuali responsabilità. L'auto, intestata ai genitori, sarebbe stata affidata a una persona che poi l'avrebbe ceduta al minorenne senza patente, ipotizzando così il reato previsto dal codice della strada di incauto affidamento. Nell'inchiesta per stabilire l'esatta dinamica dell'incidente, il secondo dall'inizio dell'anno in cui sono coinvolti minori o guidatori senza patente, la Procura dovrà anche accertare, attraverso esami di laboratorio, se il 17enne aveva assunto alcol o altre sostanze.
A trasmettere la passione per la pallacanestro a Pietro il papà Alessandro, già nella Virtus Padova poi arbitro e dirigente federale. Da piccolo Pietro approda prima nelle giovanili della Pro Pace, la società di pallacanestro del suo quartiere, poi nella Virtus under 15 dove, però, resta poche settimane.
Nella stagione 2017-'18 intraprende la carriera di arbitro, distinguendosi per rigore e professionalità. In attesa dell'autopsia il corpo del ragazzo, che a maggio avrebbe compiuto 18 anni, è stato trasferito all'istituto di Medicina Legale dell'ospedale di Piove di Sacco.
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