Gli 80 euro annullati dall'aumento del debito

Malan: "Per ogni italiano 90 euro in più"

Gli 80 euro annullati dall'aumento del debito

«La crescita zero dell'economia italiana nel secondo trimestre è l'ennesimo dato negativo dei due anni di questo governo. Il debito tocca record mai visti, le nascite sono al minimo storico, la mortalità al massimo del dopoguerra, l'immigrazione dilaga, tutto dice che il renzismo è disastroso per l'Italia». Ci va giù peso il senatore di Forza Italia, Lucio Malan, dopo che il Pil nel secondo trimestre è rimasto invariato rispetto al primo ma aumenta dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2015. Dura la reazione delle opposizioni, che parlano di Paese «fermo», mentre il Pd fa quadrato, sottolineando il segno più rispetto all'anno scorso.

Malan aggiunge: «Purtroppo per l'Italia il capo del governo e del Partito democratico è bravissimo solo nell'aumentare il proprio potere con inganni, minacce, violazioni delle regole. Tutte cose che non funzionano con l'economia. Ora vuole rendere immutabile questa situazione con una riforma che lo libererebbe da qualsiasi limitazione e controllo. Il giorno del referendum bisognerà dire no a tutto questo, no al potere senza limiti, no al disastro in economia, no a un governo che lavora contro l'Italia e contro gli italiani». In effetti, secondo Malan, anche i dati di Banca d'Italia confermano la grande truffa di Renzi: in ciascuno dei mesi in cui ha governato, ogni cittadino italiano ha accumulato un debito di oltre 90 euro, per la precisione 90,39 euro. Anche i pochi che hanno ricevuto i famosi 80 euro sono dunque stati beffati, perdendoci comunque oltre dieci euro al mese. Banca d'Italia ci dice infatti che da febbraio 2014 a giugno 2016 il debito è aumentato di 147 miliardi e 170 milioni di euro, equivalenti a 2.531 euro per ogni italiano residente, oltre 90 euro al mese.

«Detto alla romanesca: «Renzi, un uomo sòla al comando», conclude Malan.

Va all'attacco anche il capogruppo Fi alla Camera Renato Brunetta: «Negare l'evidenza è una pratica consolidata di questo esecutivo, propagandando una ripresa che non c'è».

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