Politica

"Abbiamo nomi e cognomi". La Cirinnà fa le "liste di proscrizione"

La senatrice del Pd su tutte le furie: "Sappiamo chi fa l'occhiolino a Orban". Ira di Italia Viva: "Questo veniva fatto dal regime fascista"

"Abbiamo nomi e cognomi". La Cirinnà fa le "liste di proscrizione"

Questa volta la rissa sul ddl Zan coinvolge tutta la sinistra. Le richieste di modifica al disegno di legge contro l'omotransfobia non arrivano solo dal mondo del centrodestra: ad esempio anche Italia Viva, le Autonomie e i socialisti hanno avanzato più di qualche correzione da apportare al testo attuale già approvato alla Camera. Ma c'è chi, come Monica Cirinnà, davanti alle telecamere ieri ha parlato di "giorno della verità" e non ha perso tempo per tentare di insidiare politicamente gli avversari. La senatrice del Partito democratico non ci ha pensato due volte e ai microfoni del Tg1 ha tranquillamente detto senza alcun tipo di problema: "Abbiamo i nomi e i cognomi di chi vuole modificare questa legge, di chi fa l'occhiolino a Orban, di chi vuole continuare a lasciare persone oggetto di crimini di odio".

"Fa liste di proscrizione"

Non sono tardate ad arrivare le reazioni politiche dopo le parole dell'esponente del Pd. Il renziano Davide Faraone sul proprio profilo Twitter ha postato il video dell'intervento della Cirinnà e ha allegato un suo pensiero in seguito alle dichiarazioni sul ddl Zan: "Ricordo alla senatrice Cirinnà che le liste di proscrizione venivano fatte in questo paese dal regime fascista e che quel regime era campione di discriminazioni. Chiedo al Partito democratico di prendere immediatamente le distanze dalle sue parole". Le frasi della senatrice dem - apprende l'agenzia LaPresse - avrebbero lasciato più di qualche dubbio anche all'interno dello stesso Partito democratico, anche se al momento non si segnalano prese di posizione ufficiali in merito a quanto accaduto.

Scontro Cirinnà-Italia Viva

La parlamentare del Pd nelle scorse ore ha duramente attaccato Italia Viva, accusando il gruppo politico di Matteo Renzi di voler affossare il disegno di legge contro l'omotransfobia: "Quando ho letto il primo emendamento ho capito con chiarezza che l'intento di Italia viva è totalmente demolitorio nei confronti del ddl Zan. Ed è evidente il suo tentativo di far passare questi emendamenti per una mediazione che è invece totalmente falsa". La Cirinnà si è detta "sconvolta" dal "merito degli emendamenti" presentati dai renziani. Che da settimane chiedono una mediazione con il centrodestra per evitare di far schiantare il ddl in Senato.

Italia Viva però non ci sta e tiene a replicare alle accuse della Cirinnà. A farlo è Lucia Annibali, prima firmataria dell'emendamento che ha introdotto le definizioni dell'articolo 1, secondo cui le accuse arrivate sono "pesanti nei toni ed eccessive sul piano politico".

"Non ci sono i numeri, tutto il centrosinistra non è convinto di votare questo testo, altrimenti non staremmo a cercare una mediazione che serve a componenti interne all'area del centrosinistra, compreso il Pd e anche dentro il M5S", è il parere della Annibali.

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