Abitanti in rivolta contro i rifugiati Bombe carta e guerra in strada

RomaSale la tensione in una delle periferie più difficili di Roma, dove la convivenza tra italiani e stranieri è sempre più delicata. Il quartiere è quello di Tor Sapienza, a sud-est di Roma. È lì che lunedì sera è scoppiata una vera e propria guerriglia, con sassaiole e cassonetti bruciati, tra italiani e immigrati. Circa 150 cittadini sono scesi in strada per protestare contro le presenze «sgradite» e il vicino centro di accoglienza per i rifugiati politici di viale Giorgio Morandi, dove sono ospitati anche una quarantina di minori del programma Mare Nostrum. Una vera e propria rivolta, con cassonetti dati alle fiamme, sassaiole, vetri rotti, esplosioni, insulti rivolti dagli abitanti della zona agli stranieri e gran via vai di volanti della polizia.

Gli abitanti sono esacerbati e la polizia cerca di mediare per evitare che la situazione possa degenerare. Ieri i cittadini si sono riuniti di nuovo per decidere come affrontare i problemi del quartiere, che non sono più soltanto l'estremo degrado dei luoghi ma soprattutto i continui scippi, i furti di auto, di appartamento, le numerose aggressioni.

Qualche giorno fa l'ennesimo episodio di violenza nei confronti di una ragazza - ha denunciato di essere stata molestata da un extracomunitario mentre camminava in un parco - ha fatto esplodere la rabbia di chi, non sentendosi affatto tutelato dalle istituzioni, ha preferito farsi giustizia da solo. Scenari da banlieue parigina.

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