Scienze

"Abituarsi al meteo estremo. Il mar Mediterraneo ribolle"

Le grandinate sono aumentate del 30% in 10 anni. "Chicchi più grossi e violenti, fanno fatica a sciogliersi"

"Abituarsi al meteo estremo. Il mar Mediterraneo ribolle"

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«Mai vista una cosa del genere». «Sembrava crollasse il cielo». Quelle che per noi sono frasi da bar per dare una forma all'inspiegabile e al nostro stupore, per il meteorologi sono affermazioni che hanno una precisa spiegazione scientifica. E raccontano di un clima che cambia velocemente. Molto velocemente. Ne è convinto anche Sante Laviola, ricercatore del Cnr, istituto di Scienze dell'atmosfera e del clima di Bologna.

Laviola, ci spiega cosa è successo nel Nord Italia?

«È come se i chicchi di grandine, anzichè cadere dal cielo, siano stati sparati a terra, con una velocità estremamente elevata».

Chiamarli chicchi è riduttivo.

«Sono caduti pezzi di ghiaccio delle dimensioni di una palla da rugby, lunghi 19 centimetri e larghi 14. Il record è stato raggiunto in Friuli Venezia Giulia, con la grandine più grossa caduta in Italia».

Come è possibile tutto ciò?

«Eventi così violenti sono frutto di sequenze di supercelle, temporali che al loro interno hanno una struttura rotante. A volte creano un tornado, altre volte fenomeni come il downburst di lunedì notte. Si tratta di un vento estremamente forte, anche 100 km all'ora, tangenziale al suolo, che sferza come se uscisse dal diffusore di un phon gigante. È l'immagine del cielo che sembra cadere in blocco, parallelo a terra».

Downburst, supercelle. Finora ci siamo accontentati di parlare di temporali e via. Ci dovremo abituare a un meteo a noi semi sconosciuto?

«Sì, e dobbiamo farlo anche abbastanza in fretta, per capire quello che sta accadendo. Dovremo convivere sempre di più con un meteo tropicale e complesso».

Come difenderci?

«Nell'immediato è sacrosanto non sottovalutare mai le allerte, anche quando sono 'solo' arancioni, come accaduto a Brescia. Finora non abbiamo mai dato troppo peso ai bollettini, dobbiamo imparare a farlo. Consideriamo che non sono frutto solo di un algoritmo ma anche del parere di esperti. Soprattutto se siamo in montagna, dove le situazioni cambiano molto più velocemente che altrove, non possiamo muoverci senza aver consultato le previsioni. Nel lungo periodo impareremo a adattare le coltivazioni o a impostare il verde urbano in modo diverso, con piante più basse e resistenti».

Quali sono le previsioni per la prossima settimana?

«Ora l'anti ciclone si trova al Centro Sud e verrà indebolito da intrusioni di maestrale. Come sempre, le grandinate che a luglio sono al Nord, si verificano al sud tra settembre e ottobre. Al Sud le temperature cocenti di questi giorni si stanno abbassando ma resteranno comunque molto alte, sui 38 gradi».

Come evolvono le grandinate?

«Il Cnr ha effettuato uno studio molto dettagliato su questo argomento. Abbiamo analizzato le grandinate degli ultimi 20 anni nel bacino del Mediterraneo e ci siamo resi conto che il trend è in crescita: negli ultimi dieci anni le grandinate sono state il 30% in più».

Scientificamente, cosa ci fa dire che il clima sta cambiando?

«Ci sono vari elementi da considerare. L'energia che crea i temporali è in crescita. Così come lo è la temperatura superficiale del mare: il Mediterraneo è come una pentola che bolle e che rilascia calore in un'aria sempre più calda. E poi c'è lo zero termico».

Perchè è importante lo zero termico?

«È colpa sua se sono piovuti proiettili di grandine. Lo zero termico si sta alzando: è passato da 4 a 600 metri nel Mediterraneo.

Sembra nulla ma fa la differenza eccome: se si formano chicchi di grandine grossi come palline e fanno fatica a sciogliersi, l'impatto al suolo è di sicuro più violento».

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