Aborto, fine vita, gender: il Prevost tradizionalista. Ma pro migranti e no armi

Il nuovo Pontefice appare equilibrato. È sulla linea di Francesco anche nella difesa dell'ambiente. Scettico sul diaconato alle donne: "Problematico"

Aborto, fine vita, gender: il Prevost tradizionalista. Ma pro migranti e no armi
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Neanche il tempo di presentarsi al mondo che già si è cercato di strumentalizzare politicamente Papa Leone XIV riprendendo le sue dichiarazioni da sacerdote e poi da cardinale per perorare una causa o l'altra. In realtà, leggendo le sue posizioni su vari temi, emerge un ritratto di un pontefice equilibrato, aperto all'innovazione su alcuni argomenti, custode della tradizione in altri. Pur non mancando i punti in comune con Papa Francesco, emergono anche le differenze a partire dallo stile sempre pacato ma con il coraggio di assumere posizioni anche scomode.

Aborto

Nel 2015 sui suoi social ha pubblicato una fotografia della marcia per la vita a Chiclayo, la sua diocesi in Perù, scrivendo: «Difendiamo la vita umana in ogni momento!». Ha inoltre condiviso un articolo del 2017 della Catholic News Agency sull'arcivescovo di New York, il cardinale Timothy Dolan, che condannava l'aborto durante una messa prima della manifestazione March For Life a Washington. Nella sua omelia Dolan esortava i cattolici a «rivendicare la convinzione che il grembo materno sia il santuario primordiale, dove un bambino indifeso, innocente, fragile e minuscolo è al sicuro, protetto, nutrito e nutrito».

Ambiente

Leone XIV è convinto della responsabilità dei fedeli di prendersi cura del pianeta, lo scorso novembre da presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina e prefetto del Dicastero per i vescovi, sosteneva che era giunto il momento di passare «dalle parole ai fatti» per affrontare la «crisi ambientale». «Il dominio sulla natura» non deve diventare «tirannico», ha spiegato Prevost, sostenendo che il rapporto dell'umanità con l'ambiente deve essere un «rapporto di reciprocità» mettendo in guardia contro gli impatti ambientali «dannosi» dello sviluppo tecnologico.

Armi

Nell'ottobre 2017 Prevost ha condiviso un appello per un nuovo controllo delle armi negli Stati Uniti da parte del senatore Chris Murphy dopo che un uomo armato aveva ucciso 60 persone a Las Vegas. Murphy, nel tweet condiviso dal futuro papa, scriveva: «Ai miei colleghi: la vostra codardia nell'agire non può essere mascherata da pensieri e preghiere. Niente di tutto questo finirà se non faremo qualcosa per fermarlo».

Fine vita

Nel 2016 Prevost ha ripubblicato un articolo della Catholic News Agency in cui alcuni cittadini del Belgio, dove l'eutanasia è legale, esortavano i canadesi a non sostenere una legge per il suicidio assistito. Il contenuto del post era: «Non andateci - I belgi implorano il Canada di non approvare la legge sull'eutanasia #Prolife».

Gender

Secondo quanto riportato dal The New York Times, in un discorso ai vescovi del 2012, Prevost ha accusato i media e la cultura popolare di incoraggiare «simpatia per credenze e pratiche in contrasto con il Vangelo» tra cui lo «stile di vita omosessuale» e le «famiglie alternative composte da partner dello stesso sesso e dai loro figli adottivi». Inoltre, mentre era vescovo di Chiclayo, in Perù, si oppose a un'iniziativa governativa per promuovere l'insegnamento dell'ideologia del gender nelle scuole dichiarando: «La promozione dell'ideologia di genere è fonte di confusione, perché cerca di creare generi che non esistono».

Immigrazione

Sui migranti ha una posizione simile a quella di Papa Francesco, lo scorso 13 febbraio ha postato un articolo intitolato «La lettera di papa Francesco, l'ordo amoris di J.D. Vance e ciò che il Vangelo chiede a tutti noi sull'immigrazione» in cui si si faceva riferimento a una lettera che Bergoglio aveva indirizzato ai vescovi degli Stati Uniti critica alle politiche dell'amministrazione Trump sui migranti. In un altro post pubblicato su X il 3 febbraio 2025, l'allora cardinale aveva condiviso un articolo di una rivista cattolica intitolato «JD Vance ha torto: Gesù non ci chiede di classificare il nostro amore per gli altri» criticando implicitamente le posizioni di Vance sui migranti.

Sacerdozio delle donne

In una conferenza stampa al Sinodo nel 2023 il Cardinale Prevost, a proposito dell'ipotesi di aprire il diaconato alle donne, affermò: «Estendere il sacerdozio alle donne non risolve

necessariamente un problema, ma potrebbe crearne uno nuovo» precisando che le donne possono comunque già avere «un grande contributo su diversi livelli alla vita della Chiesa». È perciò improbabile ci sia una riforma in tal senso.

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