"Accogliamoli", "Decido io". Ed è gelo tra Salvini e Di Maio

Il ministro del Lavoro ribadisce la linea delle porte aperte. Il ministro degli Interni non fa passi indietro: "Porti chiusi"

"Accogliamoli", "Decido io". Ed è gelo tra Salvini e Di Maio

Luigi Di Maio prosegue sulla sua strada. Il vicepremier ripare ancora il caso Sea Watch e rilancia l'ipotesi di accogliere in Italia alcuni migranti a bordo della nave dell'ong tedesca che si trova a largo di Malta. In un'intervista al Corriere, Di Maio non usa giri di parole e afferma: "Se l'Italia avesse fatto come Malta avremmo avuto tutta l'Europa contro - sostiene - Abbiamo dato la disponibilità ad accogliere circa dieci persone: si tratta di donne e bambini e sia Malta sia Sea Watch fanno ostruzionismo, non permettendo lo sbarco e tenendoli a bordo". Il vicepremier grillino di fatto mantiene la linea condivisa con Fico e Conte e prova nuovamente a mettere all'angolo il titolare del Viminale, Matteo Salvini. Ma il ministro degli Interni non le manda a dire e ribadisce la sua posizione che prevede la chiusura dei nostri porti per lo sbarco di migranti che si trovano a bordo di navi delle ong: "Sui migranti parlino Di Maio, Fico, la Chiesa, ma in Italia non arriva proprio nessuno". Poi il tono del vicepremier si fa ancora più duro e al Messaggero aggiunge: "Porti chiusi, sbarrati. Giusto che Di Maio parli e che dica il suo pensiero. E va benissimo che parlino pure Fico e Di Battista e che si discuta tra di noi e con il premier Conte, ma in materia di migranti quello che decide sono io".

Infine il ministro annuncia che non parteciperà alla riunione prevista tra il premier Conte e i sindaci ribelli che hanno "impugnato" il dl

Sicurezza: "Non parteciperò. Non si può parlare con chi non conosce la materia. Viene tolta l'assistenza sanitaria con questa legge? Ma che bugia! Non è vero proprio. Non si può discutere con chi usa argomenti falsi e ideologici".

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