Nel centrodestra giovedì sera sembrava vicina la rottura con i centristi di Raffaele Fitto e Lorenzo Cesa. Ma il pomeriggio dopo Silvio Berlusconi, «molto soddisfatto», annuncia in un video su Facebook, che c'è l'accordo con il quarto petalo del Quadrifoglio. «Uniti si vince», è il suo motto, e lo slogan è «meno tasse».
Doppiopetto blu con grandi revers, tocco casual della camicia aperta sul collo, alle spalle foto di famiglia e dei momenti importanti dei suoi mandati a palazzo Chigi: il look giusto per mostrarsi sicuro che il centrodestra prevarrà, con la sua «rivoluzione liberale». Lo farà con le sue componenti storiche di Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e con la nuova, Noi con l'Italia-Udc. Tutte hanno firmato il programma di governo, «che cambierà radicalmente l'Italia nei prossimi 5 anni».
Il punto principale è la flat tax e il mediatore dell'alleanza è riuscito a conciliare l'aliquota che aveva fissato al 23%, per i primi 100 giorni, con l'impegno a scendere nel corso della legislatura più vicino possibile al 15%, indicato da Matteo Salvini. «L'assoluta priorità - spiega il leader azzurro - sarà la riforma fiscale, che attraverso la flat tax ridurrà le imposte, semplificherà il sistema tributario, consentirà l'eliminazione delle tasse sulla prima casa, sulla prima auto, sulle donazioni, sulla successione, e ridurrà in modo molto consistente l'evasione e l'elusione fiscale». È quest'ultimo passaggio che Berlusconi ha fatto inserire nel testo a Palazzo Grazioli, giovedì sera, escludendo anche le tasse sui risparmi degli italiani e accettando che si parlasse di «azzeramento» della legge Fornero, come insisteva il Carroccio.
Nel videomessaggio cita l'«equazione dello sviluppo e del benessere», con meno tasse sulle famiglie, sulle imprese, sul lavoro, «che producono più consumi delle famiglie, più produzione e più investimenti delle imprese, più posti di lavoro». Annuncia che i primi provvedimenti di un governo di centrodestra saranno per creare «posti di lavoro stabili, con la decontribuzione dei contratti di apprendistato e di primo impiego, soprattutto per i giovani, e quelli per un vigoroso contrasto della povertà, con il reddito di dignità per i più deboli e l'aumento delle pensioni minime a mille euro». Aggiunge: «Anche per le nostre mamme».
Il Cavaliere spiega che il programma non è nato dentro il Palazzo, ma dal confronto con la società, «dalla consultazione di migliaia di elettori e di cittadini che avevano deciso di non votare». È convinto che potrà garantire all'Italia 5 anni «di buon governo, di stabilità, di crescita e di sicurezza, con la piena tutela della famiglia, della nostra cultura e della nostra identità».
Nell'intervista a Mattino cinque di Mediaset, Berlusconi spiegava che la flat tax è «un'imposta assolutamente ragionevole, che non si applica a chi guadagna fino a 12 mila euro, un cambiamento radicale del rapporto tra i cittadini e lo Stato». Gli sembra uno «scenario non reale» che non esca dalle urne una vera maggioranza, perché «tutto dice che ci sarà un vincitore e sarà il centrodestra, siamo già al 40%». E il governo sarà formato non tutto da politici: «Su 20 ministri, 12 dovranno arrivare dall'Italia viva e vera, dalle imprese, dalle professioni e dal terzo settore, solo 8 dalla politica». L'identikit del premier? «Qualcuno che nella sua vita si è posto dei traguardi importanti e rischiosi da raggiungere ed è riuscito a raggiungerli.
Mi viene in mente un nome: Silvio Berlusconi...». Fi, Lega e Fdi sono d'accordo su una lista comune per gli italiani all'estero, manca solo il candidato nel Lazio, sull'ultimo sondaggio commissionato da Giorgia Meloni sui tre in campo: Gasparri, Rampelli, Pirozzi.
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